Il “conte” e il cane maltrattato: «Lanciato e abbandonato in mezzo alla strada»


Robert Filo della Torre di Santa Susanna, classe 1989, si presenta come conte. Anche se la famiglia a cui apparterrebbe (gli eredi della contessa uccisa nel «giallo dell’Olgiata) smentisce ogni discendenza, secondo l’edizione romana del Corriere della Sera. Il 36enne è stato denunciato per maltrattamenti e abbandono di animale. La vittima è una cagnolina di razza jack russel terrier e due anni di vita. Lanciata e abbandonata in via Nemorense lo scorso 18 agosto. Nel frattempo l’animale è stato adottato dai carabinieri che l’hanno salvato.
Il conte e il cane maltrattato
Lo scorso 18 agosto una signora ha visto l’uomo lanciare il cane e poi tornare nel suo condominio. A quel punto ha preso la cagnolina e ha chiamato il numero che si trovava nel collare. E lui le ha risposto riempiendola di insulti prima e aggredendola fisicamente poi. Uno dei passanti ha spinto il 36enne che è finito a terra. Poi sono intervenuti i carabinieri della compagnia Parioli. E un’ambulanza. Subito dopo i carabinieri hanno fatto un sopralluogo nella casa dell’indagato. Scoprendo che il cane costretto a vivere «in condizioni igieniche precarie, in mezzo a bottiglie di alcolici vuote lasciate a terra con frammenti di vetro sparsi», secondo il gip Angelo Giannetti. Il giudice ha convalidato il sequestro della cagnolina.
Condizioni incompatibili
L’animale viveva in «condizioni incompatibili con la propria natura e produttive di gravi sofferenze». L’animale era in realtà di proprietà di un’altra persona, una donna, che lo aveva affidato all’uomo. Lei ha tentato di riaverla indietro ma senza esito. L’autorità giudiziaria ha disposto l’affido a un’altra famiglia. Il 36enne è stato denunciato per maltrattamenti e abbandono di animale. Robert Filo della Torre aveva ricevuto altre denunce per minacce, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, guida in stato di ebrezza. Per un’insolvenza fraudolenta e un danneggiamento è finito a processo nel marzo 2013.
Lo spuntino al bar
Secondo l’accusa aveva mangiato in un bar di via del Tritone due panini e poi si era rifiutato di pagare il conto. «Sei un miserabile e vecchio. E comunque io i panini non te li pago», ha detto all’esercente. Poi ha aggredito anche i carabinieri, colpendo con calci lo sportello della macchina di servizio, «provocando la rottura del pannello interno» e dando uno schiaffo a uno di loro.