Scuola, vietati gonne corte, top e jeans strappati: così scattano i dress code per il ritorno in classe


Gonne troppo corte, addomi scoperti, cappelli o cappucci in aula, unghie finte o eccessivamente lunghe, perfino zeppe considerate «improbabili»: sono solo alcuni dei divieti messi nero su bianco dai dirigenti scolastici di tutto il Paese. Quest’anno, oltre alle tradizionali circolari, in alcuni istituti sono comparsi persino depliant tra i corridoi delle scuole che illustrano nei dettagli ciò che è permesso e ciò che non lo è. Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su un campione di quasi 3mila ragazzi, circa tre studenti su dieci dichiarano di dover fare particolare attenzione a come vestirsi la mattina per non incorrere in rimproveri o sanzioni. Un ulteriore 55% riferisce di ricevere pressioni costanti a presentarsi in classe con un abbigliamento «adeguato» al contesto scolastico. Solo uno studente su cinque gode di totale libertà sull’outfit.
Ragazze più nel mirino
A finire più spesso sotto osservazione sono soprattutto le studentesse. Le regole più diffuse vietano top e canottiere «troppo minimal», magliette che lasciano scoperte spalle e pancia, scollature generose o gonne e pantaloni troppo corti. Anche i jeans strappati entrano spesso nella lista dei capi «sgraditi». Non mancano divieti più generici, che parlano di abiti «sgarbati» o – addirittura – potenzialmente in grado di «distrarre» gli altri studenti, lasciando ampio margine di discrezionalità ai docenti.
Accessori, trucco e capelli
Il dress code non riguarda solo i vestiti, ma l’aspetto in generale. Molte scuole vietano alle ragazze le unghie finte, considerate persino «pericolose», così come make-up appariscenti, capelli dai colori troppo vivaci, accessori vistosi o un numero eccessivo di piercing. Alcuni istituti, riportano gli studenti, arrivano a «consigliare» di legare i capelli se troppo lunghi. Per i ragazzi, invece, l’attenzione si concentra soprattutto su barbe e baffi: non devono essere troppo lunghi, incolti o decorati con disegni particolari. In totale, circa un istituto su cinque – sempre nell’ambito del sondaggio – ha inserito nel proprio regolamento indicazioni puntuali sul look maschile. Il confine tra decoro e libertà individuale a scuola torna dunque puntuale come ogni anno a far discutere, tra dirigenti che rivendicano il diritto di garantire un ambiente ordinato e rispettoso e (alcuni) studenti che percepiscono le regole come troppo arbitrarie.
[Foto di copertina da archivio]