Il dolore della mamma di Paolo Mendico, suicida per i bulli: il post sui social con il video dell’ultimo compleanno. Gli insulti al papà in chat
«Le parole possono essere carezze, oppure pugni. Paolo ne ha ricevuti troppi». È un grido che arriva dal cuore di Simonetta, la mamma di Paolo Mendico, il quindicenne che nei giorni scorsi si è tolto la vita nella sua cameretta a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina. Un gesto che i familiari sin dal primo istante hanno legato agli atti di bullismo che Paolo ha subito da studenti e insegnati durante il suo percorso scolastico. La donna ha scelto di condividere sui social un video che raccoglie i momenti più felici del figlio: Paolo che sorride, che spegne le candeline, che chiude gli occhi per esprimere un desiderio. «Guardo questo video e mi si spezza il cuore. È un ricordo tenero e straziante. Ma è anche un invito. Impariamo ad ascoltare. A capire. A fermarci. A proteggerli».
«Il tuo sorriso è qui, con noi. Per sempre»
Simonetta racconta di un ragazzo «bellissimo, dolce, sensibile. Ma dentro portava un dolore che non abbiamo saputo leggere. Un dolore fatto di parole cattive, di battute, di sguardi, di silenzi sbagliati. Non mi capacito di come un ragazzo di 14 anni così pieno di luce si sia sentito così buio da dire “basta”». Nel lungo post condiviso su Facebook, Simonetta lancia un monito: «Io, nella vita, ho imparato a cambiare tono, a scegliere parole diverse a seconda di chi ho davanti. Perché una parola detta male può lasciare un segno che non si cancella. E Paolo di parole ne ha ricevute troppe. Troppo dure. Troppo violente. Fino a quando non ce l’ha fatta più». E poi l’ultimo straziante saluto «Ciao amore. Il tuo sorriso è qui, con noi. Per sempre».
Gli insulti al padre per messaggio
Le parole che hanno portato Paolo a compiere il gesto estremo, oltre che di persona erano spesso riferite sulle chat WhatsApp degli amici. Tra i messaggi che sono stati visionati dagli inquirenti gli insulti erano rivolti anche al padre di Paolo: «Ci ha raccontato che anche un altro ragazzo della sua classe veniva bullizzato e che lui interveniva per difenderlo», riferiscono i parenti. Il padre afferma di aver segnalato per cinque volte alla scuola gli episodi che avevano coinvolto il figlio, tutte segnalazioni rimaste inascoltate. Giuseppe Mendico a quel punto si è rivolto direttamente al bullo «Come ti permetti di prendere in giro mio figlio?».