Istruzione sempre più cara e famiglie indebitate: il boom dei prestiti scolastici


Per lungo tempo il debito scolastico è statato il timore delle migliaia di studenti che arrivavano a fine anno con quelle insufficenze da sanare poi in estate. Oggi invece, l’accezione di debito scolastico sta cambiando e spaventa più le famiglie che gli studenti. Studiare in Italia costa sempre di più e sempre più famiglie si rivolgono alle banche per far fronte alle spese. Secondo quanto riportato da La Stampa, negli ultimi dodici mesi i prestiti personali destinati a scuola, università e formazione hanno superato i 370 milioni di euro, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. A cresce non è solo il volume ma anche l’importo medio per ciascun studente: circa 7 mila euro.
Il costo degli studi
Quello del prestito scolastico non è un fenomeno marginale: già nel 2024 il 5% delle famiglie italiane aveva dovuto accendere un prestito per le spese scolastiche e un ulteriore 31% aveva intaccato i propri risparmi o chiesto aiuto a parenti e amici. In parallelo, il 28% delle famiglie aveva tagliato alcune spese legate all’istruzione dei figli. Questo perché la fotografia dei costi dell’isturzione è impietosa: secondo i dati Moneyfarm, il ciclo di scuola dell’obbligo costa oggi oltre 24.700 euro, 3 mila euro in più rispetto al 2022. Crescere un figlio fino alla maggiore età significa affrontare circa 156 mila euro di spese, tra istruzione, tecnologia, sport, viaggi studio e supporto scolastico. Ma è l’università a far livitare il conto.
Spesa pubblica scarsa
Nonostante in Italia solo l’1% degli studenti ricorra a prestiti per studiare, contro il 5% in Spagna e oltre il 50% nei Paesi Bassi e in Svezia, i numeri sono in crescita: nel 2023 le richieste di finanziamento sono più che raddoppiate, arrivando a 139 milioni di euro, con un importo medio di quasi 19 mila euro. Secondo gli esperti questa situazione è imputabile alla scarsa spesa pubblica per l’istruzione: in Italia resta ferma al 7,3% del totale, la più bassa in Europa.
Meglio invece sul fronte universitario dove gli studenti ricevono in media 2578 euro, e nessuno in Europa fa altrettanto. Le formule più diffuse di prestito sono quelle che, beneficiando di una garanzia statale al 70%, garantiscono che la restituzione dell’importo non inizi prima dei 30 mesi dalla fine degli studi, ipotizzando che quello che prima era uno studente sia riuscito in quell’arco di tempo a diventare un lavoratore.