Milano, l’avvocata picchiata dal partner: «Voleva sfigurarmi per non mandarmi più in tv»


Solange Marchignoli è l’avvocata di Milano che ha denunciato il suo compagno per maltrattamenti. Alireza Roodsari, uomo d’affari iraniano di 52 anni, l’ha conosciuto «per questioni professionali. Era stato arrestato dall’Interpol per una condanna in Iran. L’ho fatto liberare, non gli chiesi neppure di pagarmi». E questo perché «faccio fatica a dare un valore economico alla libertà. Sono fatta così». Di lui l’ha conquistata «il suo bisogno di avermi vicino, era quasi dipendente da me. Per me, tre anni fa si è trasferito dalla Germania in Italia».
Il primo tentativo di strangolamento
Poi il primo tentativo di strangolamento, che risale al 2022 durante una vacanza all’Elba: «È un soggetto che passa dalla fase dell’innamoramento per conquistarti, che inebria anche una donna autonoma come me, a quella in cui ti distrugge e ti deve punire. Il narcisismo che è in lui è connesso ad una psicosi amplificata dall’uso della cocaina. Non è un ricco che si droga per divertirsi nei festini, è uno che si chiude in casa al buio e si distrugge dalla disperazione chiedendo aiuto». Lei aveva la vocazione da crocerossina: «Ho fatto volontariato al Sert e dieci anni nelle ambulanze. Mi dicevo che non potevo abbandonarlo».
I regali
Lui le faceva regali «anche molto costosi, ma che in qualche modo riguardavano lui stesso. Ho due figli, una casa e uno studio da mandare avanti, non mi ha mai chiesto se avessi bisogno di aiuto. Però mi ha regalato gioielli importanti e vestiti». Perché diceva «che ero la sua immagine: “Il mondo mi giudica attraverso te, ti guardano e capiscono chi sono io”. Da una parte mi mostrava come un bene prezioso, dall’altra veniva eroso dal fatto che lui fosse per gli altri il fidanzato dell’avvocato, perché quando andavamo a cena parlavano con me. Impazziva per il fatto che una donna potesse esprimere la sua opinione e il suo disappunto. I primi scontri nascono da questo, poi piangeva, si scusava, diceva che quando si arrabbiava perdeva il senno e che mi amava».
Dieci episodi in tre anni
Nel fascicolo d’indagine sono elencati una decina di episodi in tre anni. Il più grave è la fratturazione della mandibola, che risale a due mesi fa durante una vacanza a Dubai. «Ho avuto molta paura. Prima pensavo che la violenza fosse conseguenza della dipendenza, che tutto si sarebbe risolto se l’avesse superata, ora ho capito che è cattivo», dice. Anche perché «durante quel litigio violentissimo mi ha morso il viso ed ha tentato di rompermi l’indice della mano sinistra. In quell’istante ho pensato al flauto, al piano e al violoncello che non avrei potuto più suonare e che se mi avesse sfigurata non sarei più potuta andare in tv. Era quello che lui voleva».
Rischio altissimo
Un anno e mezzo fa Marchignoli si rivolge alla clinica Mangiagalli di Milano: «Mi hanno aiutata molto e sono ancora seguita. Non avendo io riconosciuto la sua pericolosità, sostenevano che fossi esposta ad un rischio altissimo. Oggi ho molta paura perché Alireza dimostra di non aver alcun rispetto né timore della giustizia visto che dai domiciliari usa Instagram per diffamarmi e farmi sentire sotto minaccia. Detto questo, sono in prima linea con determinazione». Lei lo ha denunciato «più volte, ci sono vari procedimenti in corso, ma non ho spinto a causa di un meccanismo psicologico di risposta a molteplici traumi che ho subito. Non comprendere la gravità del pericolo significa rischiare la vita».