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San Siro, Sala: «Rischio Euro 2032 senza Milano». E poi ammette: «Sono sfinito da questa vicenda, ora sta alla coscienza di ognuno»

23 Settembre 2025 - 13:54 Giammarco Pio Isoldi
san siro
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Alla vigilia del voto che potrebbe decidere la vendita dello stadio a Inter e Milan: «C'è il rischio che Roma abbia due stadi e Milano neanche uno»

Milano potrebbe restare fuori dagli Europei del 2032. L’allarme arriva direttamente dal sindaco Beppe Sala, che, dopo le parole del presidente dell’Inter Beppe Marotta «se l’affare San Siro non dovesse andare in porto le società sarebbero costrette ad andare altrove», ha ribadito la necessità di una decisione rapida sul futuro di San Siro. «Per quella che è ad oggi la situazione, il rischio è che Roma si presenti con due stadi e Milano con nessuno», ha detto Sala, ricordando che l’attuale Meazza non soddisfa oltre il 50% dei requisiti richiesti dall’Uefa. Così, dopo che il San Siro è stato già tagliato fuori da ogni possibile discussione per la finale di Champions League 2027, lo stadio più capiente d’Italia rischia di rimanere fuori anche da Euro 2032.

La sfida con la Turchia

Il Consiglio comunale sarà chiamato nei prossimi giorni a votare sulla possibile vendita dello stadio Meazza ai due club, Inter e Milan. «Alla base c’è il contratto e come si è lavorato» ha spiegato Sala «ma bisogna anche considerare che la scelta determinerà il futuro della città nel lungo termine». Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ieri 22 settembre, il sindaco ha incontrato il direttore esecutivo dell’Uefa Michele Uva per fare il punto sul dossier legato agli Europei del 2032, che saranno assegnati a Italia o Turchia. «Onestamente l’Italia è favorita», ha commentato, spiegando che la decisione definitiva arriverà tra un anno insieme all’annuncio dei cinque stadi che ospiteranno le partite.

I numeri del consiglio

Giovedì si terrà la seduta decisiva in Aula. Una delle ipotesi è che in prima convocazione non si raggiunga il numero legale di 25 consiglieri per consentire una seconda convocazione con quorum ridotto di soli 15. In merito a una previsione sul voto che metterà la parola fine a una trattativa durata anni, Sala non si sbilancia: «Non mi sento di dire più niente a nessuno. Sono sfinito anche io da questa vicenda, ma ho la coscienza a posto: ho messo tutta la mia competenza e determinazione». Domani è attesa la riunione della direzione metropolitana del Pd per decidere l’orientamento del gruppo consiliare. «Non faccio previsioni» ha concluso Sala. «Ora sta alla coscienza di ognuno».

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