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Chi è Emanuele Ragnedda, l’imprenditore sardo reo confesso del femminicidio di Cinzia Pinna

24 Settembre 2025 - 17:47 Ugo Milano
Emanuele ragnedda
Emanuele ragnedda
Viticoltore sardo, si è messo in proprio nel 2016 producendo il ricercatissimo «Disco Volante». Il 41 enne di Arzachena è accusato di omicidio volontario

41 anni, una vita nell’industria vinicola sarda. Il suo vermentino «Disco volante» si vende anche a 1800 euro. Emanuele Ragnedda, reo confesso del delitto di Cinzia Pinna, è il proprietario dell’azienda agricola Conca Entosa, con terreni tra Sassari e Palau, la località di mare di fronte all’arcipelago della Maddalena. Proprio da lì erano partite le ricerche della 33enne di Castelsardo, che Ragnedda nel pomeriggio di mercoledì 24 settembre ha confessato di aver ucciso, nascondendo il cadavere nella tenuta dove produce il vino. Scapolo, assiduo frequentatore di discoteche. Nato ad Arzachena, nella Gallura nord-est, ex Tempio Pausania, ha lavorato da subito nell’azienda di famiglia. È figlio unico del viticoltore Mario Ragnedda, con cui ha mandato avanti la cantina Capichera prima di mettersi in proprio.

Il progetto di Conca Entosa

Da 1300 a 1800 euro a bottiglia. «Disco Volante» è il bianco col prezzo più alto in Italia, con una tiratura che nel 2021 è stata di appena 1000 bottiglie. Un business nato dopo il 2016, con la vendita dell’azienda del padre che gli avrebbe fruttato almeno 20 milioni. Dall’esperienza in famiglia, che ha reso famoso il vermentino di Gallura in tutto il mondo, a un progetto ultra ricercato per stuzzicare estimatori e collezionisti. Il nome dell’azienda vuol dire «valle ventosa», e l’etichetta prende il nome da una grande pietra a forma di ufo trovata nella vigna bonificata 10 anni fa. Appena 7 ettari di terreno affacciati sul mare, dove ha installato la sua produzione limitata e dove vive. Lì i carabinieri guidati dalla confessione dell’uomo hanno trovato il corpo di Cinzia Pinna, rinvenendo anche tracce di sangue compatibili con un’arma da fuoco.

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