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Dopo la multa da 500 milioni, Apple attacca l’Ue: «La legge sulla concorrenza va abrogata». L’ira di Bruxelles

25 Settembre 2025 - 18:01 Gianluca Brambilla
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L'azienda di Cupertino è stata la prima a essere sanzionata ai sensi del Digital Markets Act. Ora, con la copertura di Trump, spera di convincere l'Ue a fare marcia indietro

L’Unione europea dovrebbe abrogare il Digital Markets Act (Dma), la legge entrata in vigore nel 2024 che mira a porre fine agli abusi di posizione dominante da parte delle Big Tech. A chiederlo, con una dura comunicazione formale inviata a Bruxelles, è Apple, una delle aziende più coinvolte dalle regole europee sul digitale. «Il Dma dovrebbe essere abrogato e al contempo dovrebbe essere adottato uno strumento legislativo più appropriato allo scopo», si legge nel documento firmato dall’azienda di Cupertino. Secondo Apple, che ha contestato il regolamento europeo fin dalle primissime fasi dell’iter legislativo, il Dma ha portato a un degrado dei servizi forniti agli utenti e li ha esposti a rischi inediti.

Il braccio di ferro tra Apple e Ue

La richiesta di Apple arriva in un momento in cui le relazioni tra Bruxelles e l’azienda di Cupertino sono particolarmente tese. Ad aprile, la Commissione europea ha multato Apple per 500 milioni di euro a seguito di un’indagine volta a stabilire se le regole dell’azienda fondata da Steve Jobs impedissero agli sviluppatori di app di indirizzare i consumatori verso offerte più economiche per prodotti e servizi esterni all’ecosistema Apple. Alla base dei “rimproveri” di Bruxelles c’è soprattutto una richiesta: far sì che app e dispositivi realizzati da un’azienda funzionino anche con quelli delle aziende concorrenti. Una linea rossa invalicabile per Apple, che ha fatto dell’esclusività dei propri prodotti una delle cifre distintive del suo marchio.

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Donald Trump e Tim Cook. EPA/BONNIE CASH / POOL

La copertura politica di Trump

A giugno, l’azienda californiana aveva annunciato modifiche alla politica del suo app store nel tentativo di evitare ulteriori sanzioni da parte dell’Ue. Ora, Apple sembra aver cambiato strategia, rendendo pubblici i propri dissapori con le istituzioni europee. A dare man forte all’azienda guidata da Tim Cook potrebbe essere il governo americano. Donald Trump ha tuonato più volte contro le regole Ue sul digitale, che a suo dire penalizzano le Big Tech statunitensi. Nei mesi scorsi, in occasione di una multa comminata a Google, il presidente Usa ha minacciato di alzare i dazi sui prodotti europei qualora Bruxelles non avesse acconsentito a rivedere le sue regole, a partire proprio dal Dma.

Bruxelles tiene il punto: «Non siamo sorpresi»

La risposta alla dura nota di Apple è arrivata per bocca di Thomas Regnier, portavoce della Commissione europea per le questioni di sovranità tecnologica. «Non siamo sorpresi dal documento di lobbying di Apple che ci chiede di abrogare il Dma: ha contestato ogni piccola parte del Dma sin dalla sua entrata in vigore», taglia corto il portavoce. Secondo Bruxelles, l’atteggiamento di Apple «mina la narrativa secondo cui le aziende vogliono collaborare pienamente con la Commissione». Il portavoce aggiunge: «Abbiamo serie preoccupazioni sulla conformità di Apple e non sorprende che sia stata la prima a ricevere una sanzione ai sensi del Dma». Insomma, nessun passo indietro sulle leggi europee in materia di digitale. Anzi. «La struttura di governance è competenza esclusiva nostra: decidiamo noi come vogliamo applicare il Digital Markets Act e chi lo sta applicando», conclude il portavoce.

Foto di copertina: EPA/Olivier Hoslet

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