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Trump pizzica ancora Putin: «È vergognoso, mi ha deluso. Deve fermarsi». E rinnova l’appello ai Paesi Nato: «Basta comprare il petrolio russo»

25 Settembre 2025 - 19:17 Alba Romano
donald trump russia putin ucraina
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Parlando dallo Studio Ovale, al fianco di Erdogan, il presidente americano ha sferzato nuovamente l’antico alleato: «Spende milioni ma non avanza, è ora di smetterla»

Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, Donald Trump continua a ribadire a parole quanto sia «deluso» dalla condotta dell’omologo russo Vladimir Putin. «La Russia ha combattuto a lungo e duramente. Ha perso un milione di soldati, e senza praticamente guadagnare terreno nonostante i pesanti bombardamenti», ha affermato dallo Studio Ovale il tycoon durante il bilaterale con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. «È una disgrazia. La loro economia è ormai al collasso. È una vergogna che continuino a uccidere persone, Putin deve fermarsi».

Le mosse economiche contro Mosca: «Basta fare affari con Putin»

Se la pressione – verbale – sul Cremlino non smette, Donald Trump non ha intenzione di mollare neanche il secondo fronte: convincere gli alleati a isolare economicamente Mosca. Dopo i ripetuti appelli ai Paesi dell’Unione europea affinché diventino indipendenti dal petrolio russo, questa volta è stato il turno proprio della Turchia: «Vorrei che smettesse di acquistare petrolio dalla Russia. Parlerò con tutti i leader dei Paesi Nato per convincerli a smettere di fare affari con Mosca». 

La retromarcia sulla “tigre di carta”: «Mosca spende in bombe e vite»

Dal capannello di giornalisti è arrivata puntuale la domanda riguardo al paragone tra la Russia e una «tigre di carta», che Trump aveva azzardato in un post social attirandosi le ire e la reazione del Cremlino. Il presidente americano ha parzialmente ritrattato, cancellando l’espressione ma non il concetto che nasconde: «Non chiamerei mai nessuno una tigre di carta, ma la Russia ha speso milioni di milioni di dollari in bombe, missili munizioni e vite, le loro vite. Senza guadagnare virtualmente alcun terreno. Direi che è ora di fermarsi», ha insistito.

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