Extraprofitti, è ancora scontro nel centrodestra. Salvini: «Dalle banche possibile contributo di 5 miliardi». Tajani: «Roba da Unione sovietica»


«La minaccia di tasse è inaccettabile, è roba da Unione Sovietica». Mentre Antonio Tajani, dal palco della festa di Forza Italia, chiude la porta in faccia alla prospettiva di una tassa sugli extraprofitti della banche, uno degli alleati più stretti spinge con forza per la posizione opposta. È il leader della Lega Matteo Salvini a cavalcare con forza il cavallo dei contributi in Manovra degli istituti di credito: «Genereranno un contributo di 5 miliardi di euro per sostenere famiglie, artigiani, commercianti e imprese».
I conti della Lega: «Quanto guadagniamo dalla tassa»
È uno scontro per certi versi fratricida quello che si sta consumando tra i due alleati del primo partito d’Italia, quello della premier Giorgia Meloni. La Lega insiste sulla necessità di far contribuire le banche tassando gli introiti aggiuntivi degli istituti di credito. E lo fa con un calcolo numerico partorito dal gruppo economico del Carroccio in vista di formalizzare la proposta. Sarebbe però un binario parallelo rispetto alla proroga fino al 2027 del congelamento delle imposte differite, già concesso. Il ragionamento è molto semplice: grattare via dalle banche qualche centinaia di milioni di euro da aggiungere al computo dei fondi disponibili per la prossima Legge di Bilancio.
La chiusura di Tajani: «Con noi al governo non succederà mai»
Quasi in contemporanea, Tajani non ha lasciato neanche il minimo spazio al discorso: «Finché Forza Italia sarà al governo, non ci saranno mai tasse sugli extraprofitti. Questo lo voglio dire in maniera molto chiara: la minaccia di tasse è inaccettabile», ha detto a margine del palco di Telese Terme, in provincia di Benevento, ribadendo ciò che aveva già detto durante il Festival di Open . «Noi siamo contro la pressione fiscale, siamo contro l’aumento delle tasse… sono i nostri valori. Pensare di ricominciare con l’aumento delle tasse mi pare veramente inaccettabile». Ha però lasciato intendere che un discorso, pur rimanendo fermo il no di Forza Italia, sarà intavolato con gli alleati: «Gli altri danno le loro proposte, ma noi queste proposte non le possiamo approvare né nel governo né in Parlamento».
L’attacco di Tajani alla Lega: «Se servono 5 miliardi, risparmiate in rottamazione»
L’unica alternativa accettabile per Tajani è un «contributo» delle banche, che però sia separato dal concetto di extraprofitti: «Non esiste alcuna base giuridica. Le banche possono e devono fare il loro dovere, ma l’extraprofitto è una cosa che non esiste, mi si deve spiegare che cos’è l’extraprofitto». Il vicepremier è poi passato all’attacco dell’omologo leghista: «Piuttosto che fare la rottamazione delle cartelle, che costa 5 miliardi e che dice pure a chi ha pagato “era meglio che non pagavi”, allora è meglio spendere 5 miliardi per la sanità, visto che ce n’è bisogno».