Elezioni in Moldavia, la messinscena dei brogli elettorali a Verona


Un video e due foto, provenienti da un canale Telegram filorusso, vengono condivisi come presunta prova di brogli alle elezioni moldave svoltesi in due seggi esteri a Verona. Le immagini mostrerebbero le stesse persone in fila davanti a entrambi i seggi della città, suggerendo che abbiano votato due volte. Ma un’analisi più attenta rivela incongruenze che smontano questa narrazione.
Per chi ha fretta
- I due seggi mostrati esistono davvero, ma nel video uno appare chiuso e senza gli allestimenti ufficiali del giorno del voto.
- Le foto diffuse sui social dai votanti moldavi presentano gli allestimenti del seggio, contrariamente alle immagini pubblicate dal canale Telegram filorusso.
- Considerando gli orari di apertura dei seggi, risulta improbabile che le immagini dimostrino un tentativo di broglio elettorale.
Analisi
Le due foto e il video vengono condivisi con la seguente narrazione:
Brogli elettorali elezioni politiche Moldavia in Italia
Comparse per il voto moldavo: a #Verona alle diverse sezioni elettorali votano le stesse persone.
Sui social network sono emerse testimonianze di un’organizzazione non convenzionale del voto della diaspora moldava in Italia. È stato scoperto che il ruolo degli elettori in diverse sezioni a Verona è svolto dalle stesse persone.
Un abitante locale ha notato che nelle file per votare in diversi quartieri della città durante la giornata appariva lo stesso gruppo di persone.
L’autore del video ha cercato di scoprire quante volte queste persone avevano già votato oggi. Tuttavia, al primo quesito, gli elettori si sono rapidamente dispersi, alcuni hanno persino nascosto il volto.
#broglielettorali #Moldavia #elezionimoldavia.

Chi ha diffuso le foto e il video
La pubblicazione più datata delle foto e del video risulta essere il post del canale Telegram filorusso “Republic_Of_GaGauZia”:

I due seggi di Verona
Considerando l’elenco pubblico dei seggi esteri per le elezioni moldave, a Verona ne risultano solo due, proprio quelli ripresi nelle immagini del canale Telegram filorusso. Il primo è quello di via Filippo Brunelleschi 12, il secondo è situato in via Giovanni Anselmi 7, l’uno distante dall’altro a circa 7 minuti d’auto.

Secondo quanto riportato dal Ministero degli Affari Esteri della Moldavia, i seggi all’estero erano aperti dalle 7 del mattino alle ore 21 (ora locale).

Il seggio chiuso nel video della “fuga”
Secondo la narrazione diffusa insieme alle foto e al video, le persone riprese avrebbero fatto la fila in entrambi i seggi per votare, percorrendo insieme il tragitto di almeno 7 minuti in auto da uno all’altro. Qualcosa però non torna. L’ultimo seggio, quello di via Giovanni Anselmi dove è stato girato il video della “fuga”, in quel momento risultava chiuso. Inoltre mancava l’allestimento elettorale esterno, necessario anche per ordinare la fila dei votanti fuori dalla struttura.

Nell’immagine sopra è mostrato il confronto tra la foto diffusa dal canale Telegram filorusso e quella pubblicata su Facebook da Ghenea Constantin, cittadino moldavo residente a Verona. Nello scatto autentico il seggio risulta aperto e sul palo della luce di fronte sono ben visibili una bandiera moldava e un nastro bianco-rosso utilizzato per delimitare l’area della fila d’attesa, che iniziava dalla parte opposta rispetto a quanto mostrato nella foto del canale filorusso.

Le porte del seggio risultano chiuse e prive dei cartelli presenti il giorno del voto. Si potrebbe ipotizzare che le persone riprese nel video si siano recate lì poco prima dell’apertura, ma se avessero davvero votato nell’altro seggio avrebbero impiegato almeno 7 minuti in auto per raggiungere questo, trovandolo inevitabilmente già aperto e allestito.

La foto del primo seggio
Incongruenze simili emergono anche dall’analisi della prima foto, che ritrae il seggio di via Filippo Brunelleschi. Anche in questo caso l’ingresso appare privo dei cartelli elettorali.

Un’ulteriore anomalia riguarda la persona che avrebbe realizzato le due foto e il video, la quale era presente in entrambi i seggi e, in quanto presunta elettrice, avrebbe dovuto votare anch’essa. Resta da chiedersi perché nelle sue immagini non compaiano altri votanti nei paraggi, a differenza di quanto mostrato negli scatti pubblicati da Ghenea Constantin.
Conclusioni
Le immagini diffuse sui social non provano affatto l’esistenza di brogli ai seggi moldavi di Verona. Le varie incongruenze (porte chiuse, assenza degli allestimenti, le distanze dai seggi e la loro apertura) mostrano come le scene non risultino riprese durante la giornata del 28 settembre, giorno delle votazioni. Risulta chiaro che si tratti di una messinscena utile a screditare la regolarità del voto nei seggi moldavi a Verona.
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