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Elezioni in Moldavia, vincono i filo-Ue: «Ma la maggioranza è fragile»

29 Settembre 2025 - 07:37 Alessandro D’Amato
moldavia maia sinnu elezioni
moldavia maia sinnu elezioni
Il Blocco Patriottico chiama a raccolta per protestare sotto il parlamento. L'annullamento del voto mai arrivato e i risultati

Il partito al governo della Moldavia ha vinto le elezioni parlamentari con oltre il 50% dei voti. Con più del 99,5% delle schede scrutinate, il Partito di Azione e Solidarietà guidato dalla presidente Maia Sandu ha ottenuto il 50,03% dei voti, rispetto al 24,26% del Blocco Patriottico filo-russo. L’ex presidente Igor Dodon, a capo del Blocco patriottico filorusso, ha dichiarato che «il Partito d’Azione e Solidarietà – che ha conquistato il 44,13% dei voti – ha perso queste elezioni e al momento non ha la maggioranza parlamentare, mentre l’opposizione – che nel complesso ha ottenuto il 49,54% dei voti – ha vinto». Secondo Dodon, riporta la Tass, i partiti di opposizione devono unire gli sforzi e formare la maggioranza parlamentare.

La vittoria dei filo-UE in Moldavia

Secondo Reuters la restante distribuzione dei voti suggerisce che il Pas potrebbe arrivare alla maggioranza. Il conteggio ufficiale è previsto per oggi, lunedì 29 settembre. La campagna elettorale è stata macchiata da accuse di scorrettezza da entrambe le parti fino al giorno delle elezioni. Il governo della presidente Maia Sandu ha avvertito i moldavi che la Russia aveva tentato di influenzare il voto attraverso disinformazione e compravendita di voti. Stanislav Secrieru, consigliere per la sicurezza nazionale di Sandu, ha affermato che le infrastrutture elettorali e i siti web governativi sono stati oggetto di attacchi informatici e che false minacce di attentati sono state lanciate nei seggi elettorali in Moldavia e all’estero. Mosca ha negato qualunque coinvolgimento.

Il Blocco Patriottico

Domenica il leader del Blocco Patriottico Dodon ha chiamato a raccolta i suoi per il giorno successivo davanti al parlamento. Parlando di un annullamento del voto che alla fine non è arrivato. Nei giorni precedenti il ​​voto, i funzionari elettorali hanno escluso due partiti filorussi dalle urne a causa di accuse di finanziamenti illeciti. Le autorità hanno anche lanciato allarmi sui tentativi di fomentare disordini dopo il voto in caso di sconfitta dei filorussi. La Moldavia, ex repubblica sovietica di 2,4 milioni di persone, è stata colpita dalla guerra nella vicina Ucraina, dalla presunta ingerenza russa e dalla carenza di energia.

I risultati

Il sostegno al Pas è stato leggermente inferiore al 52,8% dei voti ottenuti nelle elezioni parlamentari del 2021. L’affluenza alle urne si è attestata intorno al 52%, simile a quella delle ultime elezioni. Circa 20 partiti politici e candidati indipendenti si sono presentati per i 101 seggi in Parlamento. «Statisticamente parlando, il Pas ha garantito una maggioranza fragile», ha dichiarato all’Afp l’analista Andrei Curararu del think tank WatchDog.md da Chisinau. Ma ha avvertito che il pericolo non è passato, «poiché è difficile formare un governo funzionale. Il Cremlino ha finanziato un’operazione troppo grande per tirarsi indietro e potrebbe ricorrere a proteste, corruzione dei parlamentari del Pas e altre tattiche per ostacolare la formazione di un governo stabile e filoeuropeo», ha aggiunto.

La Transnistria

Secondo la Ue la votazione è stata offuscata dai timori di compravendita di voti e disordini, nonché da «una campagna di disinformazione senza precedenti da parte della Russia. Nella regione separatista della Transnistria le autorità hanno a loro volta accusato Chisinau di numerosi e palesi tentativi di limitare il voto dei moldavi che vivono nel territorio separatista. Riducendo il numero dei seggi elettorali e ricorrendo ad altre tattiche. Il governo ha accusato il Cremlino di aver speso centinaia di milioni di denaro sporco per interferire nella campagna elettorale. Nel periodo precedente al voto i procuratori hanno effettuato centinaia di perquisizioni legate a ciò che il governo ha definito corruzione elettorale e tentativi di destabilizzazione. Arrestando decine di persone.

La rabbia

Le opposizioni hanno cercato di fare leva sulla rabbia degli elettori per le difficoltà economiche e la lentezza delle riforme. L’inflazione rimane ostinatamente alta, intorno al 7%, mentre i moldavi sostengono anche costi più elevati per l’energia importata. La performance elettorale più forte del previsto del Pas suggerisce che la sua piattaforma di integrazione europea e di rottura con la Russia trova ancora riscontro in ampie fasce di elettori.

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