Pnrr e crisi abitativa, la promessa di Foti: «Raggiungeremo il target di 60mila alloggi universitari». Come cambia il Piano


Nell’insieme «vi è un 96% di progetti pienamente attivi» attraverso i fondi stanziati da Bruxelles tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza, «con un impegno di spesa di 148 miliardi». A parlare dall’Aula del Senato è il ministro degli Affari europei Tommaso Foti, che, durante le sue comunicazioni a Palazzo Madama, ha presentato oggi, 30 settembre, le modifiche effettuate al Piano. «Per quanto riguarda la rendicontazione delle spese, al 31 agosto 2025, abbiamo 86 miliardi rendicontati: a cui vanno aggiunti, in quanto comunque impegnati, 20 miliardi e poco più di strumenti finanziari e facilities, che non vengono ovviamente rendicontati in questa fase».
60mila alloggi per studenti universitari
Tra le modifiche più importanti, c’è quella che riguarderà gli alloggi per studenti universitari, un tema attuale, che ha spinto molti giovani a scendere in piazza negli ultimi anni. «Ad oggi, abbiamo oltre 60mila richieste da parte di persone che mettono a disposizione i loro immobili. Tuttavia, è anche chiaro che, entro i termini previsti dalla misura (cioè giugno 2026 ndr), soltanto 30mila dei 60mila posti previsti potranno essere completati». Per questo «È stato creato uno strumento finanziario per consentire, nel breve periodo, di raggiungere pienamente l’obiettivo dei 60mila posti negli alloggi universitari». E aggiunge: «Faccio presente che, prima dell’avvio del PNRR, i posti disponibili erano 40mila e, al termine di questa misura, saranno 100mila».
Borse di studio
Sempre per quanto riguarda il Ministero dell’Università e della Ricerca, la nuova rimodulazione prevede che vengano «stanziati 150 milioni di euro per le borse di studio destinate agli studenti in difficoltà socio-economiche».
Il piano per reti a banda ultralarga
Sul fronte della Transizione digitale, il Piano “1 Giga”, che ha l’obiettivo di promuovere investimenti in reti a banda ultralarga per garantire a tutti gli utenti una velocità di connessione elevata anche nelle zone grigie, dove la copertura è limitata, «ha dimostrato di incontrare alcune difficoltà, in parte dovute all’aumento dei costi e in parte alla carenza di manodopera». Di conseguenza, «abbiamo dirottato una parte delle risorse, circa 500 milioni di euro, verso uno strumento finanziario specifico, volto a raggiungere l’obiettivo, tenendo presente che il Piano 1 Giga non si conclude il 31 dicembre 2026». Ma assicura che «tutti gli obiettivi riguardanti le zone grigie, così come previsti, saranno raggiunti».
I settori non rimodulati
Nessuna rimodulazione per quanto attiene alla missione Salute, ovvero tutti gli interventi e linee di azione volti a rafforzare il sistema sanitario del Paese, così come per quelle che riguardano i Ministeri della Cultura, dell’Istruzione e dello Sport, i cui obiettivi e progetti restano invariati nella loro pianificazione originale.
La media europea
Facendo un confronto con gli altri Ventisette, «ad oggi – spiega Foti – quanto a traguardi e obiettivi, l’Italia è al 54%, mentre la media dei Paesi europei si attesta al 38%. Per quanto riguarda le risorse erogate, l’Italia è al 72%, mentre la media dei Paesi UE è al 57%».
La scadenza sui pagamenti
Rispondendo alle osservazioni arrivate negli ultimi mesi, anche a fronte dei ritardi segnalati dalla Corte dei Conti riguardo allo stato degli interventi e alle scadenze imposte dalla Commissione europea (che effettuerà tutti i pagamenti entro il 31 dicembre 2026, secondo la scaletta), il ministro replica: «Poiché spesso sento ripetere che entro il 31 dicembre 2026 dovranno essere spesi i 194,4 miliardi di euro, faccio presente che così non è». Foti prosegue: «Come noto, il Piano è un programma di performance. Con ciò voglio dire che la Commissione non eroga le risorse in base alle spese sostenute, ma agli obiettivi raggiunti. E quanto agli obiettivi del Pnrr, non ci sono obiettivi di spesa».
Nessuna proroga
Ma la Commissione «non prevede proroghe», ricorda il ministro. E ha fissato scadenze precise per il loro completamento. La rendicontazione deve essere presentata entro il 30 agosto 2026, l’invio della richiesta di liquidazione della decima rata entro il 30 settembre 2026, e l’erogazione dell’ultima rata da parte della Commissione, in relazione agli obiettivi raggiunti, deve avvenire entro il 31 dicembre 2026.