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Hegseth e la crociata contro la fuga di notizie: macchine della verità a sorpresa per i funzionari del Pentagono a caccia delle “gole profonde”

02 Ottobre 2025 - 19:22 Alba Romano
pete hegseth pentagono macchina verità
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A volerlo il segretario Pete Hegseth, che dall’omicidio di Charlie Kirk sarebbe sempre più ossessionato dalla sua personale sicurezza. A dimostrarlo anche l’ultima mega riunione convocata a Quantico

Il Pentagono non vuole più sentire parlare di fughe di notizie. È per questo che Pete Hegseth, il segretario della Difesa, o meglio della Guerra, ha optato per le misure più estreme. Il dipartimento deve rimanere un fortino, e niente può uscire a meno che non abbia dato il via libera uno degli alti funzionari. Non solo. Tutti i dipendenti della Difesa dovranno sostenere test di fedeltà random con le ben note «macchine della verità».

La decisione di «Paranoid» Pete Hegseth

È un clima di tensione, di paura e di paranoia quello che si è venuto a creare nel quartier generale di Pete Hegsteh, tanto da valergli il soprannome di «Paranoid Pete». Quella che l’ex militare e ex conduttore di Fox News ha avviato sarebbe una vera e propria missione anti “gola profonda”, per verificare saltuariamente la fedeltà dei funzionari. Non solo gli uomini e le donne di scrivania, ma anche generali e ammiragli potranno essere obbligati a sottoporsi al test. Quegli stessi che da tempo i tribunali di quasi tutto il mondo, tra cui quelli statunitensi, non ammettono perché considerati altamente inaffidabili.

Gli scivoloni passati e la riunione «urgente» di Quantico

Secondo il Washington Post, la situazione era già di per sé difficoltosa: si pensi al caso Signalgate e della clamorosa fuga di notizie in vista dell’attacco militare contro gli Houthi, in Yemen. Ma l’aria si sarebbe fatta ancora più pesante dopo l’assassinio del giovane attivista trumpiano Charlie Kirk. Chiunque lavori nell’ufficio di Hegseth e nello Stato maggiore congiunto è stato costretto (e sarà costretto) a firmare accordi di riservatezza che vietano la «diffusione di informazioni non pubbliche senza approvazione o al di fuori di una procedura definita». E da qui la decisione di convocare urgentemente gli alti ufficiali da tutto il mondo per consegnare loro un messaggio fondamentale: «Basta barbe, basta capelli lunghi, basta generali grassi». 

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