Il boom di Stellantis in Borsa, perché il titolo sta volando a Piazza Affari: quali sono i modelli più venduti in Italia e Usa


Il titolo Stellantis sta volando oggi 2 ottobre a Piazza Affari, grazie a dati decisamente positivi che arrivano sia dal mercato italiano che da quello americano. Come è emerso ieri, a settembre l’Italia ha immatricolato 126.679 auto, con una crescita del 4% rispetto allo stesso mese del 2024, secondo i dati del ministero dei Trasporti. Ma è soprattutto la performance del gruppo italo-francese a spiccare su tutto: 33.946 immatricolazioni, ben il 15,5% in più rispetto a settembre 2024, tre volte la crescita del mercato. La quota di mercato è schizzata al 26,8%, guadagnando 2,7 punti rispetto al 24,1% di un anno fa.
Il boom americano che fa decollare il titolo
Negli Stati Uniti, i numeri sono stati ancora più chiari. Fca Us ha registrato vendite per 324.825 veicoli nel terzo trimestre, con un balzo del 6% su base annua. A trainare sono stati Jeep (+11%, con Wrangler a +18% e Wagoneer addirittura a +122%), Ram (+26% nelle vendite al dettaglio grazie al modello 1500 con motore HEMI) e Chrysler (+45%). Particolarmente significativo il risultato di Dodge Durango, che ha registrato il miglior terzo trimestre degli ultimi 20 anni con un +44%, spinto dalla forte domanda per la nuova gamma Charger con motore Sixpack. Sale anche Fiat con un +2%.
I modelli più venduti in Italia, ma resta il calo
In Italia la Fiat Panda si conferma leader indiscussa con una quota del 6,1%, seguita dalla Jeep Avenger al 3,8%, che resta il Suv più venduto nel Paese. Crescono anche Alfa Romeo (quota al 2,1%) e Citroen. Però nei primi nove mesi dell’anno il quadro complessivo rimane critico: le immatricolazioni del gruppo sono a 331.035 unità, in calo del 9,4% rispetto allo stesso periodo 2024, con una quota di mercato scesa dal 30,3% al 28,3%.
Il pessimismo nel settore auto sulla chiusura dell’anno
Nel settore però non c’è lo stesso entusiasmo che in Stellantis. Lo conferma il presidente di Federauto, Massimo Artusi, che invita alla cautela: «Leggere in modo ottimistico la chiusura in territorio positivo a settembre sarebbe un atto di superficialità». Anche Anfia e Centro Studi Promotor prevedono che il 2025 chiuderà con 1.489.164 immatricolazioni, un calo del 4,5% sul 2024 e del 22,3% rispetto al 2019. Intanto le elettriche pure arrancano, ferme a un modesto 5,6% del mercato a settembre, secondo Unrae.