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Crisi dell’auto, Italia e Germania scrivono alla Commissione Ue: «Serve un cambio di rotta, superiamo le gabbie del Green Deal»

06 Ottobre 2025 - 13:40 Gianluca Brambilla
lettera-italia-germania-auto
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Roma e Berlino in pressing su Bruxelles per rivedere lo stop del 2035 alle nuove auto a benzina e diesel. Il ministro Urso: «L'Europa agisca subito»

Sull’automotive serve «subito un cambio di rotta» da parte della Commissione europea. A chiederlo sono Italia e Germania, le prime due potenze industriali del Vecchio Continente. In una lettera congiunta inviata ai vertici delle istituzioni Ue, i governi di Giorgia Meloni e Friedrich Merz chiedono a Bruxelles di rimettere mano alle politiche industriali e di sostenibilità per il settore dell’auto, in forte difficoltà a causa dei dazi americani, della concorrenza cinese e dei vincoli ambientali introdotti con il Green Deal europeo.

La lettera di Roma e Berlino

«Siamo a un punto di svolta: oggi si apre una nuova fase per l’industria europea. Italia e Germania si presentano unite per chiedere alla Commissione un cambio di rotta sull’automotive, subito. Con responsabilità, pragmatismo e visione», dichiara il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. La nota congiunta da Roma e Berlino è il risultato di un dialogo che va avanti da diversi mesi sul tema e che ha portato alla definizione di una posizione unitaria e condivisa in vista del dialogo strategico europeo sul futuro dell’automotive. «Con una posizione comune e chiara – spiega Urso – indichiamo insieme la via per una transizione verde che sia davvero sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, superando le gabbie ideologiche del Green Deal».

La revisione dello stop del 2035

L’appello di Italia e Germania arriva proprio mentre la Commissione europea valuta di rivedere il regolamento che impone lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035. Le imprese del settore chiedono da tempo una revisione di questa scadenza e invocano la «neutralità tecnologica», ossia la possibilità di affidarsi non solo all’elettrico ma anche ad altre soluzioni alternative, a partire dai carburanti sintetici e dai biocarburanti. «Ora è il momento delle decisioni: mentre Bruxelles discute, la concorrenza globale corre. Non possiamo permetterci di restare fermi. L’Europa deve agire, e deve farlo subito», continua Urso.

Il dialogo con i costruttori

Nel suo discorso sullo stato dell’Unione, Ursula von der Leyen ha rivendicato la decisione di puntare sulla transizione verso i veicoli elettrici. «Il futuro è l’elettrico. E l’Europa deve far parte di questo futuro», ha scandito la presidente della Commissione europea di fronte agli eurodeputati, annunciando un’iniziativa per incentivare la produzione sul suolo europeo di piccole auto a batteria a prezzi accessibili, un segmento di mercato rimasto in larga parte scoperto negli ultimi anni. Queste parole sono state accolte con entusiasmo dalle imprese dell’automotive, che ora chiedono però di rimettere mano alle regole sullo stop al motore endotermico, viste come un freno alla competitività dell’industria europea.

Foto copertina: EPA/Uli Deck | La fabbrica di Mercedes-Benz a Rastatt, in Germania

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