Il manager insospettabile che segregava e picchiava le figlie di 7 e 9 anni, punite con la privazione del sonno. Le minacce con la balestra


Due bambine che fino a 7 e 9 anni hanno vissuto un inferno dentro le mura di casa. Un padre violento e sadico, arrivato a far mangiare il vomito alla figlia piccola obbligata con le minacce a mangiare tutto ciò che le veniva proposto. Una vera e propria casa dell’orrore, quella descritta dalla procura di Chieti nella richiesta di rinvio a giudizio per il «padre padrone». Come riporta il quotidiano Il Centro, l’uomo sarebbe un manager d’azienda, che ha agito protetto dalla sua reputazione che lo rendeva insospettabile. L’inchiesta sull’uomo è scattata quando il tribunale civile che si stava occupando della separazione del manager dalla moglie è venuto a sapere della situazione dalle confessioni delle figlie. I giudici hanno così trasmesso gli atti alla procura che ora chiede il processo per maltrattamenti aggravati e continuati. Le testimonianze delle due bambine sono state considerate pienamente attendibili da una perizia, dopo che già una volta le accuse di maltrattamenti erano state archiviate.
Il regime di terrore in famiglia
Secondo le bambine bastava niente a innescare la furia del padre da incubo. Uno sguardo sbagliato o una parola di troppo potevano tramutarsi in punizioni e botte. Le due figlie erano costrette a studiare sotto la stretta sorveglianza del padre, capace di svegliarle nel cuore della notte se non erano state in grado di finire i compiti. Le due minori, costrette a subire le angherie del genitore almeno fino al 2020, non erano neanche libere di andare in bagno quando volevano. Così è capitato che il padre le punisse per non aver trattenuto i bisogni, facendo lavare alle figlie i propri vestiti sporchi.
Le offese quotidiane
Le punizioni e le percosse, si legge negli atti della procura, erano accompagnate quotidianamente da urla e pesanti offese. Violenze fisiche e psicologiche che hanno trasformato la casa in un inferno. E che potrebbero avere per sempre condizionato «l’integrità fisica e psicologica» delle due bambine in età di sviluppo. Non sono bastate neanche le aule di tribunale a fermare l’uomo, che fino all’ultimo avrebbe cercato di impedire che le figlie raccontassero degli abusi. Durante il procedimento di separazione con la moglie, le avrebbe minacciate promettendo conseguenze se avessero scelto di stare con la madre, che non risulta coinvolta in alcun modo. In questa circostanza avrebbe anche usato una balestra per intimorirle.
Foto copertina: charlesdeluvio su Unsplash