Ultime notizie Delitto di GarlascoFrancesca AlbaneseGaza
ATTUALITÀCasaPoundFascismoGazaInchiesteLazioNeofascismoPalestinaRomaVideo

Agguato ai pro Pal, la procura punta a CasaPound. La foto prima del blitz: «Come le colonne di Roma» – Il video

08 Ottobre 2025 - 09:41 Ugo Milano
La Digos ha acquisito decine di video e li confronterà con gli scatti pubblicati dal gruppo di estrema destra

Erano in trenta, con caschi e bastoni, a lanciare tavoli e sedie nel Bar allo Statuto di Roma, in piazza Vittorio.  Tra i «Boia chi molla» gridati e le «Faccetta nera» intonate, non era difficile categorizzare gli aggressori del “Bas” come neofascisti. Ma chi erano? La procura di Roma ha acquisito numerosi video, presi dalle telecamere di videosorveglianza e registrati ai passanti, e sta stringendo il cerchio verso il quartier generale di CasaPound. Da lì, come anticipa Marco Carta su La Repubblica, potrebbe essere partita la spedizione punitiva in pieno stile squadrista.

Le bombe carta anarchiche, CasaPound: «Ancora in piedi»

Per inquadrare l’accaduto appieno è bene fare uno’ di dietrologia. È il 5 ottobre, giorno delle grandi manifestazioni di piazza per la Palestina. Un piccolo nucleo di anarchici, quando i cortei sono ormai finiti, si avvicina alla sede di Casa Pound in via Napoleone III. Volano bombe carta e bottiglie, sono gli stessi residenti a rispondere lanciando oggetti dalle finestre per respingerli. Poco dopo. Sul canale Telegram “EstremoCentroRoma”, il gruppo di estrema destra posta una foto: sono tutti i giacchetta, alcuni hanno un casco in testa e un bastone in mano. Tutti potenziali inizi da confrontare con i video in mano alla Digos. «Noi ancora in piedi come le colonne di Roma», è il commento. 

Le botte al «ragazzo con la kefiah» 

L’agguato al Bar allo Statuto avviene all’improvviso. I neofascisti si avvicinano in gruppo, intorno alle 23. Una ragazza in strada li vede e grida: «Fascisti di merda». Loro si scatenano. Entrano nel locale, rovesciano sedie e tavoli. Vedono un ragazzo con la kefiah, evidentemente uno dei tantissimi manifestanti in corteo fino a poco prima. Lo prendono di mira in sette, lui intima loro di andarsene ma viene spintonato. Volano sassi. Poi gli aggressori defluiscono, probabilmente diretti verso il pub “Cutty Sark”, punto di ritrovo per gli neofascisti. Proprio quella sera, sull’account Ig del locale compare una frase: «Nella notte fonda il nostro canto ancora sentirai!».

leggi anche