Machado, il Nobel e la telefonata a Trump: «Mi ha detto che lo meritavo io»


«Lo considero un riconoscimento ai venezuelani nel momento più importante della nostra vita repubblicana». Maria Corina Machado commenta così il conferimento del Premio Nobel per la pace in un’intervista pubblicata da Repubblica. «Io sono solo una tra milioni, mi sembra un po’ ingiusto che tutto si concentri su una sola figura quando abbiamo prigionieri politici, nove milioni di esiliati, migliaia di assassinati, più di 20.000 esecuzioni extragiudiziali da quando Chávez è salito al potere. Questo è un Paese che ha dato fino alla vita stessa per la libertà», aggiunge.
La telefonata a Trump
«La libertà va conquistata e di fronte a una tirannia di questo tipo occorre forza morale, spirituale e fisica. Siamo di fronte alla possibilità reale che il Venezuela si liberi davvero e avanzi verso una transizione che sarà ordinata, perché il 90% della popolazione vuole la stessa cosa», conclude Machado. Intanrto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha riferito ai cronisti che Machado gli ha telefonato e gli ha detto che avrebbe dovuto essere lui a vincere il riconoscimento. «La persona che ha vinto il Premio Nobel mi ha chiamato e mi ha detto che lo stava accettando in mio onore perché lo avrei davvero meritato. Non le ho risposto: ‘allora dallo a me’», ha scherzato il presidente nello Studio Ovale.
Il Venezuela
«Si può anche dire che il Nobel è stato assegnato per il 2024. Io stavo correndo per le elezioni nel 2024», ha osservato Trump, «sono felice perché ho salvato milioni di vite», ha concluso. Machado, ha detto ancora Trump, «è stata molto carina. L’ho aiutata nel suo cammino. Hanno bisogno di molto aiuto in Venezuela».