La Cassazione annulla la consegna di Kuznietsov alla Germania: l’ex militare ucraino è accusato di aver sabotato il gasdotto Nord Stream


Serhii Kuznietsov, l’ex capitano dell’esercito ucraino arrestato lo scorso 21 agosto a Rimini con l’accusa di aver sabotato nel settembre 2022 i gasdotti Nord Stream 1 e 2, non va riconsegnato alla Germania, almeno per ora. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, che ha annullato con rinvio la decisione precedente della Corte d’appello. Il caso dovrà essere rivalutato da un nuovo collegio. In udienza, la procura generale ha chiesto l’accoglimento di uno dei motivi del ricorso della difesa sull’erronea qualificazione giuridica dei fatti nel mandato di arresto europeo.
L’errore giudiziario che ha fermato il trasferimento dell’ex militare ucraino
Questo errore, spiega l’avvocato difensore Nicola Canestrini, «aveva comportato una lesione del diritto del mio assistito a partecipare effettivamente al proprio processo, in violazione dei principi del giusto processo sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dal diritto dell’Unione europea». La Suprema Corte ha condiviso questa impostazione, disponendo l’annullamento con rinvio. Le motivazioni della decisione saranno pubblicate fra alcune settimane. Alla luce di quanto deciso oggi, Canestrini valuterà se chiedere anche la scarcerazione di Kuznietsov: «Questa decisione conferma che anche nei rapporti di cooperazione giudiziaria penale europea, i diritti fondamentali e le garanzie processuali non possono mai essere sacrificati alla ragion di Stato. Né l’efficienza né la pressione politica possono giustificare la compressione del diritto a un processo equo: lo Stato di diritto vive solo dove i diritti prevalgono sul potere», continua l’avvocato.