L’accordo per Gaza non basta, la Spagna si ferma ancora con gli scioperi e le proteste degli studenti: «È stato genocidio»


La firma del piano per raggiungere la stabilità in Medio Oriente, la riapertura della Striscia agli aiuti (con qualche intoppo) e i buoni propositi per il futuro non possono cancellare ciò che è successo a Gaza negli ultimi due anni. È questo il messaggio che arriva da oltre 40 città spagnole, dove durante tutta la giornata di mercoledì 15 ottobre una enorme mobilitazione bloccherà le strade con scioperi e manifestazioni per ribadire la solidarietà con il popolo palestinese e per «denunciare il genocidio nella Striscia».
La protesta degli studenti: astensione da scuole e università
La Spagna è stata tra i primi Paesi a schierarsi nettamente e duramente contro le decisioni del governo di Benjamin Netanyahu, insistendo sul fatto che quanto è accaduto in Medio Oriente è a tutti gli effetti un genocidio. Ora, anche dopo il cessate il fuoco e lo scambio tra ostaggi e prigionieri, il popolo iberico non ha intenzione di tirarsi indietro: «Denunciamo il genocidio contro il popolo palestinese ed esigiamo il rispetto dei diritti umani e giustizia sociale». A partire dagli studenti, che hanno indetto un’astensione generale da scuole e università e parallelamente hanno annunciato cortei in decine di città del Paese. A Madri ci sarà quella più grande, che partirà alle 19 dalla stazione di Atocha e si concluderà lungo la Gran Via, in Plaza Callao.
Il maxi sciopero
Le manifestazioni in piazza saranno accompagnate per tutta la giornata da scioperi parziali in numerose località e da uno sciopero generale di 24 ore promosso da moltesigle sindacali. Tra quelle che hanno aderito a Confederacion General del Trabajo (Cgt), Solidariedad Obrera, Alternativa Sindical de Clase (Asc) e Confederacion Intersindical, assieme ad associazioni come Madrid por Palestina, la Associacion Hispano-Palestina e il movimento ‘Boicot, disinversiones y sanciones’ (Bds). I due sindacati principali, Union General de Trabajadores (Ugt) e Comisiones Obreras (CcOo), hanno promosso uno sciopero parziale di due ore per ogni turno di lavoro.