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Soncin muto anche davanti al gip. In casa coltelli a serramanico e pistole: «Una la puntò al ventre di Pamela Genini»

16 Ottobre 2025 - 13:50 Ugo Milano
Gianluca Soncin e Pamela Genini
Gianluca Soncin e Pamela Genini
La procura continua a cercare eventuali denunce fatte dalla 29enne contro il suo compagno, che per un anno e mezzo l'avrebbe minacciata. A Milano non ne risultano. Il 52enne non risponde al gip e resta in isolamento a San Vittore: «Non è lucido»

 Si è avvalso della facoltà di non rispondere Gianluca Soncin, il 52enne accusato dell’omicidio della fidanzata Pamela Genini, che è stato interrogato stamane dal gip di Milano Tommaso Perna. Soncin, assistito dall’avvocato Simona Luceri, ha scelto la linea del silenzio come già aveva fatto subito dopo l’arresto in ospedale, dove era stato portato dopo aver inscenato un tentativo di suicidio.

Ora l’uomo si trova in isolamento e come ha spiegato la sua legale, revocata in quanto Soncin ha nominato un avvocato di fiducia, «non è lucido. L’ho trovato dimesso – ha aggiunto – non ha ancora preso consapevolezza di quanto accaduto». La decisione del gip è attesa entro oggi

In casa altri coltelli e pistole

In casa di Gianluca Soncin, a Cervia, gli investigatori hanno sequestrato una decina di coltelli, ‘cutter’ e a serramanico, simili a quello usato per uccidere Pamela Genini, e quattro-cinque pistole scacciacani. E’ quanto emerge da un verbale di sequestro depositato nelle indagini della Polizia, coordinate dall’aggiunta di Milano Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo. Nelle perquisizioni sono state trovate anche delle chiavi che potrebbero essere simili a quelle dell’abitazione della 29enne, di cui il 52enne aveva fatto copia per fare irruzione due giorni fa, ma è ancora da verificare che si tratti di un’altra copia.

Le minacce con la «pistola puntata al ventre»

Nel verbale dell’ex fidanzato e amico di Pamela Genini si parlava, tra l’altro, di minacce rivolte dal 52enne alla donna anche con coltelli e con una «pistola puntata al ventre» e pure di un precedente tentativo di accoltellamento. Intanto, la Procura diretta da Marcello Viola sta anche verificando se in altre sedi giudiziarie siano presenti denunce depositate dalla modella in passato contro Soncin, che per un anno e mezzo, sempre stando ai racconti di conoscenti e amici, ha messo in atto continue intimidazioni e vessazioni, oltre a botte e pedinamenti. A Milano non risultano denunce.

I primi accertamenti del medico legale

Agli atti è stato depositato anche il primo accertamento medico legale sul corpo, in cui si parla di almeno 24 coltellate, ma poi sarà l’autopsia a chiarire con esattezza il numero dei colpi inferti e quali siano stati quelli letali. Se ne occuperà il pool della nota anatomopatologa Cristina Cattaneo e l’esame autoptico sarà effettuato il prima possibile nei prossimi giorni.     Nel frattempo, inquirenti e investigatori continueranno a sentire testimoni per ricostruire con esattezza quel «quadro agghiacciante» già venuto a galla dal racconto dell’amico ed ex fidanzato, colui che era al telefono con Pamela martedì sera e che ha chiamato la Polizia. Gli agenti hanno sentito la donna gridare «mi sta accoltellando, aiuto» mentre salivano velocemente le scale del palazzo, ma non sono riusciti ad arrivare in tempo per salvarla.