Trump sente Putin: «Telefonata molto produttiva, ci incontreremo a Budapest». Lo zar: «Tomahawk a Kiev danneggerebbero rapporti»


Il presidente americano Donald Trump ha parlato nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 16 ottobre, con il suo omologo russo Vladimir Putin per discutere della guerra in Ucraina. In un post su Truth il tycoon ha descritto la conversazione come «molto produttiva». La telefonata precede il giorno dell’arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. Trump e Zelensky valuteranno la possibilità che l’Ucraina riceva missili a lungo raggio Tomahawk. Eventualità su cui, come scrive la Tass, anche Putin si è espresso ribadendo «la sua tesi secondo cui i Tomahawk non cambieranno la situazione sul campo di battaglia, ma provocheranno danni significativi alle relazioni tra i nostri Paesi, per non parlare delle prospettive di una soluzione pacifica». Lo ha riportato il consigliere del Cremlino per la politica estera, Yuri Ushakov.
Trump e Putin si vedranno a Budapest
Il presidente Usa ha poi annunciato che la prossima settimana si terrà una riunione dei Consiglieri americani di Alto Livello. I primi incontri con gli Stati Uniti saranno guidati dal segretario di Stato Marco Rubio, insieme a diverse altre persone che saranno designate. La sede dell’incontro deve ancora essere definita. In seguito, «il presidente Putin e io ci incontreremo poi in una località concordata, Budapest, in Ungheria, per valutare se possiamo porre fine a questa ‘ingloriosa’ guerra tra Russia e Ucraina», conclude Trump. L’ultima volta che il presidente degli Stati Uniti ha parlato con Putin è stato due mesi fa, il 15 agosto, durante uno storico vertice in Alaska. Da allora, Trump è diventato sempre più critico nei confronti di Putin per la sua riluttanza a fermare l’aggressione russa contro l’Ucraina.
L’ultimatum che ci si aspettava da Trump a Putin
Dietro alla telefonata di oggi con Putin potrebbe esserci stato quanto dichiarato da Trump la scorsa settimana. Il presidente americano aveva infatti anticipato a Zelensky la possibilità di un nuovo ultimatum alla Russia: se la Russia non avvia seri negoziati di pace, il tycoon darà il via libera per l’invio dei missili Tomahawk all’Ucraina. Dal canto suo, il presidente ucraino potrebbe invece spingere per ricevere i missili il prima possibile anche per rafforzare la difesa europea, in questi giorni minacciata dalle incursioni dei droni russi.