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Il Pentagono attacca Netflix: «La serie tv Boots è spazzatura woke»

18 Ottobre 2025 - 11:45 Ugo Milano
netflix boots
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La nuova serie sul dramma dei militari gay negli anni ’90 irrita il Dipartimento della Difesa. Il portavoce: «Non comprometteremo i nostri standard per ideologia». Ma Boots racconta fatti realmente accaduti nell’esercito statunitense per decenni

La serie “Boots”, uscita da poco più di una settimana su Netflix, è diventata un successo internazionale, ma anche un caso politico. In cima alle classifiche di visualizzazione tra Stati Uniti e Italia, la produzione ha scatenato la reazione furiosa del Pentagono, che l’ha definita «spazzatura woke». La miniserie, tratta dal libro autobiografico The Pink Marine di Greg Cope White, racconta la storia di Cameron Cope (interpretato da Miles Heizer), un giovane omosessuale che si arruola nei Marines durante gli anni ’90, quando essere gay nell’esercito americano era ancora vietato. Fino al 1994, infatti, l’orientamento omosessuale era considerato un reato militare. Poi arrivò la controversa politica del “Don’t Ask, Don’t Tell”, introdotta da Bill Clinton, che imponeva il silenzio su queste tematiche. Solo nel 2010, con Barack Obama, quella norma fu abolita.

L’attacco del Pentagono

Le critiche sono arrivate dal portavoce del Dipartimento della Difesa, Kingsley Wilson, che in un’intervista a Entertainment Weekly ha affermato: «Sotto la guida del Presidente Trump e del Segretario alla Difesa Pete Hegseth, l’esercito americano sta tornando a ripristinare l’ethos del guerriero. I nostri standard sono d’élite, uniformi e neutrali rispetto al sesso, perché al peso di uno zaino non importa se sei uomo, donna, gay o eterosessuale». Poi l’affondo contro la piattaforma: «A differenza di Netflix, che continua a produrre e distribuire spazzatura woke per compiacere un’agenda ideologica, noi non comprometteremo mai i nostri principi». Al momento Netflix non ha replicato. Il Segretario alla Difesa Hegseth, ex conduttore televisivo e figura di riferimento del trumpismo, da mesi conduce una campagna contro tutto ciò che considera “degenerazione culturale” nell’esercito.

Le crociate del Segretario Hegseth

Da quando ha assunto l’incarico, Hegseth ha cercato più volte di limitare i diritti delle persone LGBTQ+ nelle forze armate. A giugno ha ordinato di rimuovere il nome di Harvey Milk, attivista e primo politico gay dichiarato eletto negli USA, da una nave della Marina. Ha inoltre sostenuto l’Ordine Esecutivo 14183 firmato da Trump, che impone il congedo dei militari trans e vieta nuovi arruolamenti per chiunque abbia una transizione di genere in corso. «Niente più pronomi, niente più ossessioni per il clima o i vaccini. Torniamo ai guerrieri veri», ha detto in un discorso a maggio. Più di recente, Hegseth ha tuonato: «Via i grassi dall’esercito americano». L’attore Max Parker, che interpreta il sergente Sullivan in Boots, ha difeso il progetto: «È importante raccontare storie diverse. Vedere Chiamami col tuo nome mi ha cambiato la vita. Se anche solo una persona si sentirà meno sola guardando Boots, avremo fatto qualcosa di giusto».

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