Trump: «L’Ucraina potrebbe ancora vincere, ma non credo riuscirà». Verso il faccia a faccia con Putin, Zelensky e la fine della guerra: «Non sarà come con Gaza»


Alla fine della guerra in Ucraina «penso che ci arriveremo» assicura Donald Trump, durante l’incontro allo Studio ovale col premier australiano Anthony Albanese. Dopo l’ultimo faccia a faccia tesissimo secondo il Financial Times con Volodymyr Zelensky, il presidente americano insiste: «L’Ucraina potrebbe ancora vincere, ma non credo ci riuscirà». Certo che comunque ogni ipotesi secondo lui non è da scartare, soprattutto in vista del nuovo vertice con Vladimir Putin a Budapest: «Potrebbe accadere qualsiasi cosa». Resta per esempio viva secondo Trump l’ipotesi che si possa trovare un’intesa tra Mosca e Kiev: «Siamo sulla strada di provare a fare un accordo – dice il presidente americano – Se non faremo un accordo un sacco di persone pagheranno un grande prezzo».
Zelensky: «Vicini a possibile fine della guerra»
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, «siamo vicini a una possibile fine della guerra», anche se il conflitto non può essere concluso «così rapidamente» come successo a Gaza. Queste parole arrivano a pochi giorni dall’incontro di Zelensky con il presidente americano Trump alla Casa Bianca. Il vertice tra i due, stando a quanto riportato dal Financial Times, sarebbe deragliato quando il tycoon ha fatto pressioni affinché l’Ucraina accetti l’annessione alla Russia di una parte dei suoi territori. Una condizione per la pace a cui Zelensky non intende assolutamente stare. Il presidente ucraino si è quindi detto pronto, qualora venisse invitato, ad andare a difendere le sue ragioni a Budapest, nell’incontro tra Putin e Trump previsto entro fine mese.
Le parole di Trump e l’incontro tra Rubio e Lavrov
Nella notte italiana Trump ha dichiarato alla stampa di non aver discusso con Zelensky della cessione alla Russia del Donbass. Il presidente americano si è limitato a dire: «Noi pensiamo che quello che dovrebbero fare è fermarsi lungo la linea di battaglia dove si trovano ora. Il resto è molto duro da negoziare. Ci sono così tante differenze». Quanto all’incontro tra la diplomazia americana e quella russa, l’agenzia Reuters riferisce è previsto per giovedì un incontro tra il Segretario di Stato Usa Marco Rubio e il ministro degli Esteri Sergey Lavrov.
Kallas: «L’economia russa non va bene, lavoriamo su nuove sanzioni»
Intanto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha affermato che «mettere pressione sull’Ucraina, che è la vittima, non è il giusto approccio». Kallas ha confermato la politica sanzionatoria in corso: «Vediamo che l’economia russa non va bene, la guerra finisce quando finiscono i soldi ed è per questo che adottiamo le sanzioni, spesso sovrastimiamo la Russia e sottovalutiamo noi stessi». «Abbiamo anche chiaro – ha aggiunto – che, dopo il diciannovesimo pacchetto, dovremmo lavorare al pacchetto successivo, non sarà l’ultimo. Dovremmo anche tutti ascoltare l’appello del presidente Trump, di smettere di acquistare petrolio e gas russi. L’Ucraina ha bisogno di maggiore supporto militare, ma anche di maggiore sostegno finanziario». Al momento i ministri dei Ventisette non hanno ancora dato il via libera al diciannovesimo pacchetto di sanzioni, ma sembra vi sia un accordo sostanziale in merito.
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