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Il Garante della privacy multa la Rai per gli audio di Sangiuliano a Report: «Violata la privacy». È scontro con Ranucci

23 Ottobre 2025 - 18:15 Alba Romano
ranucci sangiuliano multa privacy
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Secondo l’authority, Ranucci ha violato anche la deontologia professionale. Nell'audio la moglie dell'ex ministro dialogava con lui sul caso di Maria Rosaria Boccia

L’audio della lite tra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini non poteva essere mandato in onda da Report. Per questo il Garante della privacy ha colpito la Rai con una maxi multa da 150mila euro, citando come motivazioni «la violazione di alcune disposizioni del Codice della Privacy, del GDPR e delle Regole deontologiche relative ai dati personali nell’esercizio della professione giornalistica». I due coniugi avevano presentato due istanze distinte lo scorso dicembre, pochi giorni dopo la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci.

Il caso dell’audio rubato e le critiche a Ranucci

La messa in onda della conversazione privata, in cui Federica Corsini visibilmente arrabbiata dava contro al marito riferendosi al caso di Maria Rosaria Boccia e alla relazione che l’ex ministro aveva intrattenuto con l’imprenditrice campana, aveva scatenato fin da subito un polverone di critiche. L’11 dicembre marito e moglie avevano querelato la trasmissione, e di conseguenza la Rai, per aver trasmesso un dialogo tra privati, registrato tra l’altro con il cellulare di Boccia. 

Ranucci contro il Garante: «Si muove per input politico»

Subito Ranucci aveva difeso la scelta sua e della sua trasmissione: «Era un servizio che per la prima volta raccontava, attraverso una cronistoria, un fatto che ha destato interesse internazionale», aveva dichiarato. «Gli audio hanno un pregio, vale a dire ricostruire i fatti attraverso le parole dei protagonisti. L’audio ‘incriminato’ non ha nulla di privato, ne ho parlato anche con Sangiuliano, a cui mi lega un rapporto di amicizia, e anche lui non mi ha mai posto il problema». E oggi il conduttore, reduce dal gravissimo attentato in cui è finita distrutta una sua auto parcheggiata davanti a casa, ha attaccato il Garante della privacy: «Qualcuno sta armando il Garante per colpire Report e dare un segnale esemplare ad altre trasmissioni». Un ruolo secondo il giornalista preso dalla authority «per input politico», che il Garante ha respinto con forza. 

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