Ultime notizie Delitto di GarlascoJannik SinnerLegge di bilancioSigfrido Ranucci
ATTUALITÀAccoltellamentiInchiesteOmicidiPiemonteTorino

Omicidio Marco Veronese, il racconto di una testimone: «Il killer era freddo e lucido ed era vestito bene, sembrava un sicario»

24 Ottobre 2025 - 11:56 Ugo Milano
marco veronese collegno accoltellamento
marco veronese collegno accoltellamento
La donna ha raccontato quanto ha visto agli inquirenti. L’aggressione, avvenuta intorno all’1.30 di notte di mercoledì 22 ottobre, è durata un minuto al massimo

Un’azione glaciale e chirurgica, «come se qualcuno lo avesse mandato a fare quello». Così il killer di Marco Veronese, al momento ancora senza nome, ha massacrato di coltellate l’imprenditore 39enne per le strade di Collegno, nel Torinese, per poi scomparire nella notte. Neanche una parola o un grido da parte sua: solo i colpi, inferti con ferocia prima alle spalle della vittima, poi accanendosi sul corpo ormai crollato a terra. A raccontare l’aggressione nei suoi dettagli una vicina di casa, sentita gli scorsi giorni dagli inquirenti perché testimone visiva dell’assassinio avvenuto la notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre. 

L’aggressione vista dalla finestra: l’inseguimento e i colpi alle spalle

«Mi sono alzata dal letto perché ho sentito urlare», ha raccontato la donna al Corriere Torino. «Un uomo stava correndo, alle sue spalle un altro lo stava inseguendo. Marco ha gridato: “Bastardo, bastardo, cosa fai?”, poi è stato colpito. Il killer lo ha raggiunto alle spalle con due coltellate al collo, nel bel mezzo della strada. Veronese aveva una voce affannata, è riuscito ancora a dire: “Oh mio Dio”, poi è calato il silenzio». I rantoli non sono bastati al misterioso killer: «Dopo i due colpi al collo mi aspettavo che se ne andasse, invece ha deciso di continuare a infierire: Marco è crollato a terra, il killer è salito sopra di lui e lo ha colpito con tanti altri fendenti».

L’identità del killer: «Impossibile riconoscerlo, ma era vestito molto bene»

Per la donna è stato impossibile riconoscere l’uomo. L’azione è stata rapida, massimo un minuto, e il killer era incappucciato: «Non sono riuscita a vederlo in volto, anche perché era buio: era vestito bene, con una giacca di colore blu ceruleo e aveva un cappuccio che gli copriva il capo», ha raccontato. «È stato freddo e lucido, non ha detto mezza parola: non si è mai distratto e ha colpito. È stato glaciale, come se qualcuno lo avesse mandato a fare quello. E non era lì per una rapina, non ha portato via nulla».

Chi era Marco Veronese: la ex compagna, i figli e l’azienda

Marco Veronese è stato massacrato di coltellate a pochi passi dall’abitazione dei genitori, dove era tornato a vivere dopo essersi separato con la compagna. Papà di tre figli piccoli, era titolare di un’azienda di videosorveglianza. Proprio dal suo lavoro, vale a dire dalle telecamere installate nel bar tabaccheria sotto casa, potrebbero arrivare delle immagini decisive per individuare l’assassino del 39enne. «Ho visto il papà (di Veronese, ndr) in strada vicino ai carabinieri, faticava a reggersi in piedi», ha raccontato un conoscente. «Ho chiesto che cosa fosse successo e mi ha ghiacciato: “Hanno ucciso mio figlio a coltellate”».

leggi anche