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«Credono che col mio sangue si trovi l’oro»: la storia del 31enne marocchino scappato in Trentino che chiede la protezione internazionale

25 Ottobre 2025 - 13:26 Alba Romano
stregone-marocco-trentino
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L'uomo è arrivato in Italia regolarmente nel 2022 e lavora come operaio stradale. La sua storia ha convinto i giudici di Venezia a bloccare un provvedimento di espulsione: potrà restare in Italia almeno fino alla fine del processo

Quando ha lasciato il Marocco nel 2022, il suo obiettivo era semplice: trovare un lavoro, mandare soldi a casa e soprattutto liberarsi di un marchio che lo perseguitava fin dall’infanzia. Comincia così la storia di un 31enne marocchino arrivato regolarmente in Italia e oggi residente a Pergine Valsugana, in Trentino-Alto Adige, dove lavora come operaio stradale. Nella sua città natale, scrive il Corriere del Trentino, era considerato uno «Zouhri», ossia una persona dotata di poteri soprannaturali, legata agli spiriti e con un sangue considerato “prezioso”. Secondo alcune credenze marocchine, quel sangue permetterebbe addirittura di scoprire tesori nascosti sottoterra.

Il tentato rapimento

Di fronte ai giudici, il 31enne ha raccontato di essere stato quasi rapito, quando ancora era solo un bambino, da un uomo che aveva notato una linea orizzontale sul palmo della sua mano. Per alcuni marocchini, infatti, quello è un segno che contraddistingue gli Zouhri. In alcune zone rurali del Paese, ha raccontato l’uomo ai magistrati italiani, circolano ancora storie di cercatori di tesori che rapiscono bambini per sfruttarne il sangue nei rituali magici. Alcune famiglie, terrorizzate, arrivano persino a tenere i figli segregati in casa per paura di rapimenti o omicidi.

L’iter giudiziario e la protezione internazionale

Arrivato regolarmente in Italia nel 2022, il 31enne ha chiesto asilo politico alla Commissione territoriale di Verona, che però ha respinto la domanda, perché il Marocco è considerato un «Paese sicuro» dalle autorità italiane. Difeso dall’avvocato Michele Busetti, l’uomo ha presentato ricorso, allegando la documentazione e le testimonianze del tentato rapimento e della discriminazione subita nella comunità d’origine. In attesa che arrivi una decisione definitiva, il Tribunale di Venezia ha deciso di sospendere il provvedimento di espulsione, riconoscendo la plausibilità dei rischi denunciati. Il 31enne, dunque, potrà restare in Italia con un permesso di soggiorno temporaneo, almeno fino alla conclusione del processo.

Foto copertina: EPA/Jalal Morchidi | Una bandiera del Marocco tra le strade di Marrakesh dopo il terremoto del 2023

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