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Garlasco, la paura dei Sempio in un audio: «Prendi 7mila euro e vai là subito. Non ce la facciamo più». Il padre di Andrea e la chiave dell’assegno – Il video

29 Ottobre 2025 - 16:01 Ugo Milano
giuseppe sempio intercettazione andrea sempio garlasco
giuseppe sempio intercettazione andrea sempio garlasco
A Mattino 5, un’intercettazione del 2017 sembra riferirsi a un possibile assegno consegnato a qualcuno. A parlarne è Giuseppe Sempio, mentre è da solo in macchina 

Le indagini parallele delle procure di Pavia e di Brescia stanno stringendo il cerchio attorno ad Andrea Sempio e ai loro familiari. Dalla prima indagine a carico di Sempio, datata 2017, è riemersa un’intercettazione in cui Giuseppe Sempio, padre del 37enne accusato di aver ucciso Chiara Poggi, sembra riferirsi a una transazione in denaro che sarebbe avvenuta proprio in merito al procedimento penale. «Ho bisogno di aiuto, mi è chiaro. Non ce la facciamo più», si sente in un audio che gli inquirenti bresciani starebbero passando al vaglio nell’inchiesta su Mario Venditti, ex procuratore di Pavia che sarebbe stato corrotto per archiviare due indagini a carico dello stesso Sempio. Per il delitto è stato condannato l’allora fidanzato Alberto Stasi.

Il soliloquio di Giuseppe Sempio in macchina

«Eh allora dammi retta…», esordisce Giuseppe Sempio in un’intercettazione trasmessa in esclusiva da Mattino 5. È in macchina da solo. Sono le 8.30 di mattina del 10 febbraio 2017, giorno dell’interrogatorio. «Ho bisogno di aiuto, mi è chiaro», ammette accennando una breve risata. Poi, parlando in dialetto, parla di una possibile soluzione: «Allora stammi a sentire. Io ti faccio un assegno da 7mila euro. Tu vai a ritirarlo, così vai là subito. Santa Rita, non ce la facciamo più».

L’indagine su Mario Venditti

Secondo la procura di Brescia, sono almeno 42mila gli euro – confluiti da vari conti bancari di parenti stretti della famiglia Sempio – i soldi che Giuseppe e Andrea avrebbero usato per corrompere gli inquirenti pavesi di allora. Si ipotizza un passaggio di mano che avrebbe avuto come tramiti i legali difensori della stessa famiglia, a cui sarebbero arrivati in mano anche gli atti d’indagine qualche giorno prima degli stessi interrogatori. Dalle intercettazioni emerge ripetutamente la preoccupazione dei Sempio, che non volevano che quei movimenti di denaro venissero tracciati.   

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