Giuseppe Sempio e i tanti «non ricordo». Le prime parole in Tv da indagato: «Quella gente neanche la conosco: sono cose che non possiamo capire»

Giuseppe Sempio ha parlato per la prima volta in televisione da quando è finito nel registro degli indagati per corruzione in atti giudiziari. Il padre di Andrea, il 37enne accusato dell’omicidio in concorso di Chiara Poggi, operaio in pensione di Garlasco, è accusato di aver pagato nel 2017 l’ex procuratore pavese Mario Venditti per ottenere l’archiviazione della posizione del figlio, all’epoca finito per la prima volta sotto inchiesta e poi scagionato.
«Quella gente non la conosco neanche»
Intervistato al telefono durante la trasmissione Quarto Grado, andata in onda stasera, Giuseppe Sempio ha minimizzato le accuse che lo riguardano. «È passato tanto tempo, sono passati gli anni, e quindi sono cose che ormai non te lo ricordi neanche più. Quella gente lì non la conosco neanche», ha dichiarato, riferendosi ai fatti contestati dai pm di Brescia. Poi ha aggiunto: «Ma adesso bisogna capire bene le cose».
L’indagine e i telefoni sequestrati
Sempio ha spiegato di aver saputo della sua iscrizione nel registro degli indagati attraverso i media e di essere ancora all’oscuro dei dettagli precisi dell’accusa. «Stiamo ragionando e stiamo capendo un po’, ma di preciso non sappiamo niente», ha affermato rispondendo alle domande della trasmissione.
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Incalzato sul possibile ritrovamento di prove nei telefoni sequestrati, l’uomo si è mostrato tranquillo: «No, no, guarda. È passato tanto tempo, sono passati gli anni, e quindi sono cose che ormai non te lo ricordi neanche più». L’ipotesi degli inquirenti resta che nel 2017 Giuseppe Sempio avrebbe versato denaro all’ex magistrato per pilotare la richiesta di archiviazione a favore del figlio Andrea, già all’epoca indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.
