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«Svastiche sui muri, risate e selfie nei forni crematori». L’allarme del direttore del memoriale di Buchenwald, l’ideologia neonazista e il fattore Afd

31 Ottobre 2025 - 12:40 Alba Romano
buchenwald neonazisti afd
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Lo storico ha denunciato un salto di qualità nelle aggressioni da quando il partito di estrema destra ha preso vigore nell’est della Germania: «Vengono vestiti da nazisti. L’Afd è un pericolo, va abolita»

Su quello che rimane dei muri di Buchenwald, località che fino a ottant’anni fa ospitava un campo di concentramento nazista, ogni giorno vengono appiccicati adesivi con la svastica. Il silenzio rispettoso spesso e volentieri è squarciato da qualche bravata: «Heil Hitler», o «Sieg Heil». Sono circa 40 le denunce che il memoriale di Buchenwald, diretto dallo storico Jens-Christian Wagner, è stato costretto a sporgere solo nel mese di luglio. «Va sempre peggio. Ora i ragazzi si infilano nei forni crematori e si fotografano a vicenda. Uno è entrato con un simbolo di suprematismo bianco, altri entrano e ridono», ha detto a Repubblica. Soprattutto quando arrivano dalla Germania orientale o dalle zone rurali, terreno fertile per l’estrema destra dell’Afd.

Le aggressioni ai turisti e gli abiti «tipici dell’estrema destra»

«Hanno un comportamento diverso rispetto a qualche anno fa: sono aggressivi, provocatori. Alcuni sono facilmente riconoscibili: indossano note marche di abbigliamento dell’estrema destra, altri sono vestiti come i völkischen, protonazisti che si vestono all’antica, le donne indossano trecce e gonne lunghe. E a volte diventano persino aggressivi verso altri visitatori. La scorsa settimana hanno aggredito una scolaresca di bimbi disabili e migranti. Per alcuni visitatori, Buchenwald non è più un luogo sicuro», ha denunciato. Il campo è stato così costretto a tirare su alla bell’e meglio un gruppo di pedagoghi con una pettorina ben visibile, che hanno il compito di riprendere i visitatori che non si comportano in maniera decorosa. 

Le minacce dai neonazisti: «Dicono che vogliono impiccarmi»

Le minacce arrivano non solo ai turisti, ma anche allo stesso direttore del memoriale Wagner: «L’anno scorso abbiamo scritto una lettera in cui mettevamo in evidenza le posizioni revisioniste dell’Afd. Siamo stati sommersi da mail e telefonate di odio e insulti. E sono arrivate anche due minacce di morte: in una c’era un fotomontaggio in cui sono impiccato all’ingresso del campo e si legge “una forca, una corda, un osso del collo di Wagner”». E più va avanti il tempo, più il rischio è alto che la memoria svanisca: «È qualcosa che ha a che fare con il generale slittamento a destra. E bisogna dirlo chiaramente: in alcune aree della Germania est il pensiero estremista ha conquistato ormai un’egemonia politica e culturale. Ed è chiaro che se la società scivola a destra lo fanno anche le scuole».

Il pericolo dell’Afd: «È ancora più a destra delle destre, vuole uno Stato senza stranieri»

All’origine di tutto ciò, o forse frutto di tutto ciò, c’è proprio il partito dell’Afd. «Se c’è poi un partito fa lo stesso dai banchi del Parlamento come l’Afd, anche i neonazisti si sentono autorizzati a comportarsi in modo più sfrontato. I Jungen Nationalisten (Giovani nazionalisti) vengono a Buchenwald e si fanno fotografare in pose provocatorie e lo postano sui social come un trofeo». Quattro anni fa, proprio il partito di estrema destra appese dei manifesti in campagna elettorale a Buchenwald con la scritta «Il coraggio della verità», sottintendendo che la storia ufficiale racconti il falso. I manifesti sono stati strappati e sono costati una denuncia allo stesso Wagner da parte della formazione politica. «L’Afd è un partito pericolosissimo, vuole sostituire la democrazia con un regime autoritario e völkisch, ispirato ai movimenti protonazisti. Hanno un’idea etnica dello Stato, che esclude chiunque abbia origini straniere. È più radicale ed estremista delle altre destre europee, detesta i migranti, le persone Lgbtqi+, i diversi, gli ebrei»

Roccella e le «gite» ad Auschwitz: «Anche l’Afd parla così»

Inevitabile anche la domanda sulle parole della ministra Roccella, che ha definito «gite» le visite ad Auschwitz: «Anche l’Afd parla di “gite”. E chiede il ripristino della strada del vecchio Reich tedesco, nonché il fatto che le scolaresche visitino quella e non i campi. È cruciale creare un “cordone sanitario” anti-Afd, anche perché storicamente ogni volta che i conservatori si sono illusi di poter arginare gli estremisti, di poterli controllare, sono stati distrutti. Ma l’Afd non è più quello degli inizi, sono d’accordo con chi sostiene sia necessario un ricorso alla Corte costituzionale perché venga vietato». 

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