Tommaso Severino e la notte brava di cocaina prima dello schianto contro la volante della polizia. La fuga e l’arresto: «Non sapevo fosse morto»

«Avrei preferito morire io…». Queste la parole, secondo quanto ricostruito da Repubblica, di Tommaso Severino, 28 anni, al telefono con la zia. Le ha dette mentre vagava di notte in una campagna di Ercolano, vicino a casa. Mentre era in fuga da ore, dopo lo schianto del suo suv contro la volante a Torre del Greco, auto su cui viaggiavano i poliziotti Aniello Scarpati, morto sul colpo, e Ciro Cozzolino, ricoverato in terapia intensiva. Fuggiva Tommaso perché, dopo aver fatto l’incidente, sapeva che se fosse stato fermato avrebbero saputo cosa aveva assunto nelle ultime ore.
Il suo nome negli archivi. «Ma non ha legami con la criminalità organizzata»
Il giovane appartiene a una famiglia nota a Ercolano, imprenditori di abiti usati. Il suo avvocato Domenico Delle Iacono spiega che non ha legami con la criminalità organizzata, ma il 28enne era già negli archivi della polizia: precedenti per detenzione di stupefacenti e per una rissa. Il Bmw X4 coinvolto nell’incidente è intestato alla società di famiglia.
La notte tra locali e cocaina
Secondo quanto ricostruito su Repubblica la notte brava di Tommaso inizia con Luigi, 40 anni, di Portici, Comune confinante, suo amico infermiere. Giro dei locali e cocaina. Poi vanno a prendere un altro amico dell’infermiere: Ciro, 46 anni, anche lui di Portici e precedenti di polizia per truffa. I tre vanno a prelevare la figlia di Ciro con altre due ragazzine da una festa. La corsa del Suv in discesa su viale Europa a Torre del Greco, lo schianto. Severino scappa. Dice di aver girovagato per la campagna tutta la notte.
Poi si presenta in ospedale col setto nasale rotto. «Non sapeva neanche che nell’incidente un agente era morto», assicura il suo difensore. In quelle ore la famiglia lo contatta, dicendogli di consegnarsi. E ora sa tutto. «Dovrò fare i conti con questa storia per il resto della mia vita», avrebbe detto il 28enne al legale. «Piuttosto che essere concentrato sul fatto di andare in carcere — spiega l’avvocato — Tommaso, quando ha realizzato che c’era un poliziotto morto con tre figli, si è fatto un altro pianto inconsolabile». A ore arriverà la convalida dell’arresto. Davanti al gip potrebbe fornire la sua versione dei fatti.
