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Ghiglia-Report, Pd e M5S chiedono le dimissioni del Garante della Privacy

03 Novembre 2025 - 10:55 Ugo Milano
ranucci-ritiro-querele
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«Il fatto che abbia provato a bloccare la messa in onda del programma aggiunge solo gravità a un quadro già gravissimo»

I componenti del Pd e del Movimento 5 Stelle nella commissione di vigilanza Rai chiedono le dimissioni di Agostino Ghiglia dell’Autorità garante per la privacy. Secondo i deputati dem, «quanto emerso dall’inchiesta di Report ha reso evidente che è venuta meno, se mai è davvero esistita, la credibilità e l’autonomia dell’attuale governance dell’Autorità per la Privacy. La gestione appare segnata da scelte condizionate da appartenenze politiche e da decisioni assunte non nell’interesse generale, ma per accontentare amici o compagni di partito». Sulla stessa linea gli esponenti del Movimento 5 Stelle che aggiungono: «Dopo la puntata di ieri di Report e dopo gli ulteriori elementi emersi sulla multa inflitta dal Garante della privacy alla trasmissione, una cosa è chiara: Agostino Ghiglia non può più stare lì e deve dimettersi il prima possibile. Il fatto che ieri abbia provato a bloccare la messa in onda del programma aggiunge solo gravità a un quadro già gravissimo».

Le dichiarazioni della commissione vigilanza Rai

Il comportamento di Ghiglia, per i componenti dem in commissione vigilanza Rai, «mina profondamente la fiducia nelle istituzioni e nel loro ruolo di garanzia». E, spiegano in una nota, «di fronte a tali evidenze, senza entrare nel merito delle eventuali responsabilità penali che questi comportamenti potrebbero aver determinato, riteniamo necessario un gesto politico: un passo indietro, chiaro e netto, da parte di chi oggi riveste ruoli di responsabilità all’interno dell’Autorità». Dal Movimento 5 Stelle arrivano una serie di domande: «Come fa Arianna Meloni a continuare a stare zitta? Anche oggi parlerà domani? Non sente il dovere di spiegare nel dettaglio cosa si è detto nel suo incontro con Ghiglia nella sede di Fratelli d’Italia proprio il giorno prima della multa a Report? E magari esprimersi sul filo nero che coinvolge persone con cui lei intrattiene rapporti personali in questa vicenda? Questo è il triste destino delle persone messe in posti di potere solo perché sono parenti di qualcuno più importante di loro: amano interviste e palchi amici, ma quando devono dare risposte vere non hanno il coraggio, né la dignità, di parlare».

Lo scontro Report-Ghiglia

Le dichiarazioni dei rappresentanti della commissione arrivano dopo la diffida inviata da Ghiglia alla redazione di Report per impedire la messa in onda della puntata dedicata all’affaire Sangiuliano. La trasmissione Rai aveva ricostruito presunti contatti tra Ghiglia e Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, avvenuti poco prima della decisione dell’Autorità di multare il programma per la diffusione di una conversazione privata tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie. Ghiglia sostiene che Report avrebbe acquisito corrispondenza riservata e ha chiesto la rimozione di anticipazioni dalla rete e dai social, mentre la redazione respinge le accuse, denunciando un «tentativo di censura» e «un’interruzione del servizio pubblico». Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, nei giorni scorsi ha replicato definendo infondate le accuse: «Non c’è stato nessun materiale trafugato o intrusioni informatiche. Quello che tenta di fare Ghiglia è mettere un bavaglio. È un’interruzione del servizio pubblico».

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