Fiano torna a Ca’ Foscari, la commozione dopo le contestazioni: «Il dissenso è il sale della democrazia». Bernini: «L’università non è zona franca» – Il video

Dopo le contestazioni subite lo scorso 27 ottobre, quando un gruppo di attivisti per la Palestina gli ha impedito di prendere la parola, Emanuele Fiano, ex deputato Pd e presidente dell’associazione Sinistra per Israele è tornato all’Università Ca’ Foscari di Venezia per intervenire ad un convegno sul tema della pace in Medio Oriente. Questa volta ad accompagnarlo c’era anche la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, che dopo gli episodi della settimana scorsa si era immediatamente proposta per tornare a Venezia con lui. Nel ringraziare i presenti all’inizio del suo intervento Fiano si è profondamente commosso. «Credo che sia un compito di tutti noi, quindi anche del governo, testimoniare e garantire che le università e i luoghi di studio rimangano sempre un luogo libero di confronto».
November 4, 2025
«Il dissenso è il sale della democrazia»
Fiano non ha nascosto l’amarezza dell’ultima volta a Venezia. A proposito dei contestatori ha detto: «Io avrei voluto parlare con quei ragazzi, anzi alla fine qualche parola ho scambiato con il loro portavoce, per dimostrargli che si può parlare». Insistendo sull’importanza del dialogo, Fiano ha poi affermato: «Il dissenso è il sale della democrazia, ma il silenzio è la sua morte». L’ex deputato ha quindi preso le distanze dalle accuse mossegli sulla questione palestinese. «In democrazia le persone parlano anche se hanno opinioni diverse, si incontrano, dialogano, cercano di trovare una sintesi. Le Università sono il luogo dell’incontro e del confronto, negare il diritto di parola a qualcuno è un errore, oltre che una cosa molto brutta, soprattutto se si parla di pace. Pensare di difendere il diritto del popolo palestinese – che anche io difendo – ad avere uno Stato negando a qualcuno il diritto di parola, ha in sé una contraddizione insanabile».
Bernini a Fiano: «Sono qui per ascoltarti»
A margine dell’incontro, anche la ministra Bernini ha ribadito la sua posizione. «La mia presenza qui vuole esprimere un altro concetto molto chiaro: che l’università non è una zona franca. Non ci si può nascondere dietro la libera manifestazione del pensiero per commettere dei reati. Chiunque insulti o minacci, che sia in una Università o fuori commette un reato». La senatrice ha poi ricordato la vicinanza mostrata a Fiano dopo le contestazioni: «Ho detto a Emanuele Fiano, che conosco e stimo da tanto tempo, ma che la pensa su certe cose in maniera completamente diversa rispetto a me, dì quello che vuoi, io sono qui per ascoltarti».
Gli attivisti: «Contestare un politico è un diritto»
Anche nella giornata di oggi le contestazioni a Fiano non sono mancate, ma questa volta non hanno raggiunto gli spazi interni dell’Università. Un gruppo del Fronte della Gioventù Comunista ha esposto uno striscione e alcune bandiere, accusando il governo di “imbavagliare” la mobilitazione per la Palestina. A proposito di Fiano, hanno spiegato: «Siamo qui per dire che contestare un politico dentro un’università è un diritto, tanto più contestare un politico che nega il genocidio del popolo palestinese, che fa la sinistra per Israele mentre Israele stermina i palestinesi, commette crimini di genocidio e fa di tutto per impedire che esista uno Stato palestinese».
Foto copertina: ANSA/ANDREA MEROLA | Il deputato Emanuele Fiano con la ministra per l’Università Anna Maria Bernini (a sx) e la Rettrice dell’università veneziana Tiziana Lippiello (a dx) poco prima dell’incontro sul tema della Pace in Medio Oriente, Venezia, 4 novembre 2025.
