Testa di capretto mozzata sulla tomba del padre della gip di Lecce, nuova minaccia mafiosa a Francesca Mariano: è sotto scorta da oltre 1 anno

La testa mozzata di un capretto e un coltello erano adagiati da qualche ora sulla tomba del padre di Francesca Mariano quando la gip del tribunale di Lecce è entrata nel cimitero di Galatina, in Salento. È stata lei in prima persona ad accorgersi del messaggio di minaccia di chiaro stampo mafioso, l’ennesimo negli ultimi mesi tanto da costringere la giudice a vivere sotto scorta da più di un anno. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha comunicato in una nota ufficiale di aver contattato il prefetto e il questore di Lecce, chiedendo loro di «valutare ogni misura di sicurezza possibile, pur essendo l’attuale dispositivo tutorio già al massimo livello».
Le minacce precedenti: la testa mozzata e il disegno della bara
La giudice Mariano era già stata destinataria nel febbraio 2024 della minaccia della testa di capretto, un classico per la tradizione mafiosa di tutta Italia e non solo. In quell’occasione le era stata lasciata davanti a casa, ancora sanguinante e infilzata in un coltello da macellaio. Accanto, un biglietto con una sola parola: «Così». Pochi mesi dopo, in ottobre, Mariano trovò nell’aula del tribunale dove si era recata in qualità di gup un piccolo ritaglio di giornale con una sua foto. Attorno alla foto, con un pennarello nero, era stata disegnata una bara con tanto di croce.

L’operazione The Wolf e il tentato agguato nell’interrogatorio
Secondo quanto raccolto dalla Dda, che da mesi indaga sulle minacce alla giudice e alla pm antimafia Carmen Ruggiero, queste intimidazioni sarebbero tutti connessi all’operazione “The Wolf”, che nel luglio 2023 – grazie alla collaborazione tra Ruggiero e Mariano – portò allo smantellamento del clan Lamendola-Cantanna, vicino alla Sacra corona unità. Uno degli indagati, Pancrazio Carrino, aveva anche architettato un’aggressione ai danni della giudice: un detenuto aveva finto di voler collaborare con la giustizia per poi tagliarle la gola durante l’interrogatorio. Un piano sventato prima che potesse dare frutto.
