Maria Rosaria Boccia fa dietrofront, niente Regionali in Campania: «Ho ricevuto un secondo avviso di garanzia, non ho forze per un simile calvario»

Il nome di Maria Rosaria Boccia non ci sarà nelle liste delle Regionali di fine mese in Campania. L’imprenditrice di Pompei, protagonista dell’affaire Sangiuliano e indagata per aver registrato e distribuito l’audio di un dialogo privato tra l’ex ministro e la moglie, ha comunicato il suo ritiro dalle elezioni di domenica 23 e lunedì 24 novembre con una lettera diretta al capolista Stefano Bandecchi, con cui Boccia si sarebbe candidata come consigliere nella lista “Dimensione Bandecchi”.
La lettera a Bandecchi: «Non ho la forza per un secondo calvario»
«Caro Presidente, nella serata di ieri ho ricevuto il mio secondo avviso di garanzia in poco più di un anno. È stata una notizia che mi ha profondamente ferita», si legge nella lettera inviata al politico. «Sono giunta alla conclusione che non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario. Per questo motivo ho deciso di ritirare la mia candidatura al Consiglio Regionale della Campania. Ho riflettuto a lungo, in silenzio, cercando dentro di me la forza di prendere una decisione che non nascesse né dall’impulso né dall’amarezza, ma dalla lucidità e dal senso di responsabilità».
«Quest’ultimo anno è stato doloroso e faticoso»
«Questo ultimo anno è stato, per me, un cammino doloroso e faticoso – continua Boccia nella lettera -. Ho vissuto giornate cariche di tensione, di ostilità e di ingiustizia. Sono stata travolta da un’ondata di odio mediatico e politico che ha deformato la mia immagine e minato la mia serenità. Ho pagato un prezzo altissimo in termini di salute fisica e mentale: notti insonni, stress costante, una condizione di profonda prostrazione che mi ha portata a un’invalidità fisica e persino a un’alopecia severa. Sono giunta alla conclusione che non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario. Per questo motivo, con grande dolore ma con altrettanta consapevolezza, ho deciso di ritirare la mia candidatura al Consiglio Regionale della Campania. Faccio questo passo non solo per me, ma soprattutto per lei, per la nostra squadra, per tutti i candidati che stanno lavorando con dedizione e passione a questo progetto politico. Non desidero che le vicende personali che mi hanno travolta, e che nulla hanno a che vedere con la politica o con la mia onestà, possano in alcun modo offuscare il lavoro straordinario che stiamo portando avanti».
Le accuse alla politica e alla stampa
«Nell’ultimo anno – prosegue Maria Rosaria Boccia – ho avuto modo di toccare con mano quanto il potere possa essere spietato, soprattutto quando sostenuto da una stampa compiacente capace di stravolgere la realtà, costruendo narrazioni artificiose e crudeli. Ho visto la mia vita privata violata, la mia dignità calpestata, la mia voce messa a tacere mentre altri, protetti e tutelati, hanno potuto mentire impunemente. Ancora oggi, il ricordo di quella mattina di settembre, quando le forze dell’ordine hanno bussato alla mia porta all’alba, mi provoca un dolore che non riesco a descrivere. Cammino per strada e sento negli sguardi delle persone la confusione e il giudizio di chi non conosce la verità. Abbiamo di fronte un sistema che difende i potenti e abbandona chi osa sfidarlo. Un sistema che tutela certe figure pubbliche, garantendo loro corsie preferenziali, mentre lascia nell’oblio le richieste legittime di chi non appartiene alle “vite di Serie A”. Io ho scelto di non piegarmi, di non tacere, di disobbedire al silenzio imposto da un potere che pretende obbedienza».
I ringraziamenti a Bandecchi
Boccia arriva poi alle conclusioni con dei ringraziamenti: «La ringrazio di cuore – scrive – per avermi difeso con fermezza, per l’affetto e la stima che mi ha sempre dimostrato. So di appartenere a una comunità umana e politica che crede nella libertà, nella verità e nella giustizia. Ed è proprio per rispetto di questi valori che ritengo doveroso fare un passo indietro. Il suo lavoro e quello di tutta la squadra non devono essere oscurati da questioni che nulla hanno a che vedere con la nostra missione e non possiamo essere trascinati nel fango del gossip o delle polemiche personali. Io, oggi, ho bisogno di ritrovare la mia serenità, di recuperare il mio equilibrio interiore e di poter difendere la mia onorabilità con le mani libere, in tutte le sedi competenti. Ho il dovere verso me stessa di dimostrare la mia assoluta correttezza e la veridicità di quanto ho sempre sostenuto. Questa scelta non è una resa. È un atto di rispetto. Verso di lei, verso il partito, verso la verità. La politica, quando è autentica, è un atto d’amore e di coraggio. E io, anche da fuori, continuerò a credere nel nostro progetto, perché rappresenta la possibilità concreta di cambiare un sistema che, troppo spesso, punisce chi osa essere libero. Con stima profonda e sincero affetto».
