Lo shutdown del governo Usa si fa sentire anche in Italia. L’allarme dei sindacati: «5mila lavoratori lasciati senza stipendio»

A prima vista, lo shutdown del governo federale americano potrebbe sembrare una notizia lontana per il pubblico italiano, ma in realtà le sue conseguenze si stanno facendo sentire lungo la Penisola. Secondo i sindacati, sarebbero circa 5mila le persone rimaste senza stipendio a causa dell’impasse politico che ha portato al blocco delle attività amministrative. Si tratta, spiega il Corriere, dei lavoratori delle varie installazioni militari americane presenti in Italia.
La protesta dei sindacati
Lo scorso 22 ottobre, la Jcpc, la commissione paritetica sul personale civile che rappresenta le forze armate americane in sede negoziale con i sindacati, ha comunicato un possibile ritardo dei pagamenti delle retribuzioni dei lavoratori italiani. Solo nella base di Aviano, secondo la Uil, sarebbero 409 i lavoratori italiani coinvolti, a cui ne vanno aggiunta altri 5mila circa sparsi per le altre basi americane in Italia. «In questi casi la normativa americana prevede che i dipendenti non indispensabili vengano posti in congedo straordinario non pagato. Quelli indispensabili invece devono continuare a lavorare senza stipendio», spiega al Corriere Angelo Zaccaria, coordinatore della Uiltucs.
Cos’è lo shutdown
Con il termine «shutdown» ci si riferisce al blocco delle attività amministrative del governo federale americano. Non indica una paralisi completa dello Stato e non è la prima volta che si verifica: dagli Anni Settanta a oggi, è capitato già una ventina di volte. Lo shutdown si verifica quando il Congresso statunitense non riesce trovare un accordo per approvare la legge di bilancio, costringendo tutte le agenzie governative a interrompere le attività non essenziali finché non viene fornita una nuova autorizzazione di spesa.
A Vicenza lavoratori in stato di agitazione
Questo blocco ha creato non pochi disagi ai lavoratori delle basi americane in Italia, spingendo i sindacati a proclamare lo stato di agitazione a Vicenza. Nei giorni scorsi, i rappresentanti sindacali hanno incontrato il capo di gabinetto della prefettura, Emanuele Cassaro, e i vertici del comando statunitense. La protesta, spiegano i sindacalisti, hanno soprattutto un obiettivo: alzare l’attenzione sulla vicenda e far sì che il governo inizi a occuparsene. In Germania, per esempio, l’esecutivo è intervenuto direttamente per anticipare lo stipendio dei circa 12mila dipendenti delle basi statunitensi in territorio tedesco.
Foto copertina: ANSA/Franco Cautillo | L’aeroporto militare Amendola, a Foggia
