Morta a 72 anni Anna Laura Braghetti, la «ragazzina» delle Br che comprò il covo per Aldo Moro (e uccise Vittorio Bachelet)

È morta all’età di 72 anni in seguito ad una malattia Anna Laura Braghetti, ex componente delle Brigate rosse coinvolta nel rapimento del leader della Dc Aldo Moro, poi ucciso, e successivamente in altre azioni assassine ordite dal gruppo terroristico di estrema sinistra. Nata a Roma nel 1953, Braghetti era stata reclutata dalle Br e subito coinvolta nella progettazione del «colpo grosso», il rapimento di Aldo Moro. 24 anni, volto acqua e sapone, già lavoratrice, la ragazza era parsa la prestanome ideale cui intestare la casa che sarebbe servita da prigione per il presidente della Democrazia Cristiana. La scelta cadde su un appartamento di via Montalcini 8, zona Magliana. Fu lei stessa a perfezionare l’acquisto per 45 milioni di lire: il «budget» necessario proveniva dai proventi di un altro precedente rapimento, quello dell’armatore genovese Pietro Costa. Ultimo accorgimento utile a sviare ogni sospetto: l’invenzione di un compagno con cui la donna conviveva nell’appartamento secondo la versione ufficiale, il fantomatico “ingegner Altobelli”. Si scoprì poi che si trattava del brigatista Germano Maccari. Le due spalle di Prospetto Gallinari e Mario Moretti, mente e braccio del rapimento di Moro il 16 marzo 1978 e della sua gestione fino all’assassinio il 9 maggio successivo.
Le azioni omicide e la condanna
Sarebbe stata lei a raccontare anni dopo quanto avvenne dopo l’arrivo di Moro nel «covo» in cui sarebbe stato detenuto per 55 giorni. «”Presidente”, sentii dire da Mario con estrema cortesia: “ha capito chi siamo”. “Ho capito chi siete”, rispose Moro», il celebre resoconto di Braghetti nel libro Il prigioniero. Dopo la morte di Moro anche la giovane proprietaria del covo entrò in clandestinità. Partecipò negli anni successivi ad altre azioni di sangue delle Br. Il 3 maggio 1979 fu lei ad aprire il fuoco insieme a Francesco Piccioni contro la polizia intervenuta dopo l’assalto alla sede della Dc in piazza Nicosia, a Roma. Rinasero uccisi i due agenti Antonio Mea e Piero Ollanu. Meno di un anno dopo, Il 12 febbraio 1980, partecipò alla spedizione per assassinare il giudice e vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Vittorio Bachelet, sparandogli per prima. La sua corsa sarebbe finita poche settimane più tardi. Arrestata il 27 maggio del 1980, fu condannata all’ergastolo. Nel 1981 sposò Prospero Gallinari, dal quale si sarebbe poi separata. Ammessa alla liberazione condizionale nel 2002, s’impegnò negli ultimi anni nel sociale. «Ci ha lasciati la nostra cara Anna Laura circondata dall’amore dei famigliari e degli amici. I funerali si svolgeranno in forma strettamente riservata. La sua comunità degli affetti», le parole con cui la famiglia ha dato notizia del decesso.
