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Scuola in tilt, quasi la metà degli studenti delle medie non raggiunge le competenze in italiano e matematica – I dati Istat

13 Novembre 2025 - 13:01 Ygnazia Cigna
scuola educazione sessuo affettiva
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Il quadro scolastico dell'Italia fotografato dall'Istat nel nuovo «Rapporto sul Benessere equo e sostenibile 2024»

Quasi la metà degli studenti delle scuole medie non raggiunge competenze adeguate in italiano e matematica e le differenze tra regioni, genere e origine sociale restano dure a morire. È quanto emerge dal nuovo «Rapporto sul Benessere equo e sostenibile 2024» dell’Istat che racconta un’Italia scolastica ancora segnata dalla pandemia. Gli studenti più fragili sembrano faticare a recuperare, mentre le disparità territoriali e culturali continuano a crescere, minando le opportunità di formazione di intere generazioni.

Le (scarse) competenze in italiano e matematica

Secondo i dati Istat, al terzo anno delle medie, il 41,4% degli studenti non raggiunge competenze sufficienti in italiano. Dato, registrato nell’anno scolastico 2024/2025, in aumento rispetto al 34,4% del 2017/18. In matematica la situazione è ancora più critica: il 44,3% degli studenti non raggiunge livelli adeguati, contro il 39,3% di sei anni fa. Secondo il report, le percentuali basse si sono stabilizzate a partire dal 2021, elemento che – secondo gli esperti – potrebbe essere un segnale della difficoltà del sistema scolastico nel recuperare i livelli precedenti alla pandemia.

Disuguaglianze territoriali e sociali

Le differenze geografiche restano marcate. In Sicilia, oltre metà degli studenti non ha competenze alfabetiche adeguate (53,3%), seguita da Calabria (50,8%) e Sardegna (49,1%). Per le competenze numeriche, le stesse regioni mostrano i livelli più alti di studenti in difficoltà: 62% in Sicilia, 59,5% in Calabria e 57,9% in Sardegna. Ma il divario più significativo riguarda l’origine degli studenti: il 75% dei ragazzi nati all’estero da genitori immigrati non raggiunge competenze alfabetiche adeguate, il 67,6% in matematica. I nati in Italia da genitori stranieri se la cavano leggermente meglio (57,2% in italiano e 52,6% in matematica), mentre tra gli studenti nativi i numeri restano preoccupanti: 37% in italiano e 41,4% in matematica.

Lettura di quotidiani e libri

Anche le abitudini di lettura confermano il divario culturale. Nel 2024 la quota di lettori di libri e/o quotidiani scende al 35,3%, in calo di 2,6 punti rispetto al 2014. I lettori di quotidiani, in particolare, passano dal 28,8% del 2016 al 20,9%, mentre i lettori di libri restano stabili intorno al 23%. Donne e giovani fino a 34 anni leggono più libri rispetto al resto della popolazione (27,0% le donne e 27,6% i giovani), mentre gli uomini prediligono i quotidiani (23,9%). Le differenze territoriali restano rilevanti: nel Centro-Nord legge libri o quotidiani il 41% della popolazione, contro il 24,1% nel Mezzogiorno. E il titolo di studio rimane il fattore più determinante. Nel 2024, i lettori con laurea o titolo terziario sono quasi tre volte più numerosi di chi possiede al massimo la scuola media (61,7% contro 20,8%). Nel 2014 il rapporto era di due volte e mezzo. La distanza crescente indica che, accanto alla crisi delle competenze scolastiche, cresce anche il rischio di una frattura culturale tra chi ha accesso alla formazione superiore e chi ne resta escluso.

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