I giovani italiani chiedono aiuto all’IA, uno su 10 prende psicofarmaci senza ricetta: il rapporto di Save the Children

Più di quattro adolescenti su dieci (il 41,8%) hanno chiesto aiuto all’intelligenza artificiale quando si sentivano tristi, soli o ansiosi. E la stessa percentuale si è rivolta sempre ai chatbot per chiedere consigli quando si è ritrovata a dover compiere scelte importanti di vita. È quanto emerge dall’Atlante dell’Infanzia a rischio di Save The Children. Secondo i dati raccolti dall’associazione sugli adolescenti italiani, la quasi totalità dei 15-19enni (il 92%) usa strumenti di intelligenza artificiale, contro il 46,7% tra gli adulti. Soltanto la metà ha visitato mostre o musei nell’ultimo anno, con percentuali più basse nel Mezzogiorno, e quasi uno su cinque non fa alcuna attività fisica. Quasi un adolescente su due (il 46%) non legge libri, al 9% è capitato di isolarsi volontariamente per problemi di natura psicologica, mentre il 12% ha usato psicofarmaci senza prescrizione.
Il rapporto tra gli adolescenti e l’IA
Quando si parla del rapporto con l’intelligenza artificiale, la caratteristica dei chatbot più apprezzata dagli adolescenti è il fatto che «è sempre disponibile» (28,8%), ma anche che «mi capisce e mi tratta bene» (14,5%) e «che non mi giudica» (12,4%). Dal sondaggio di Save the Children emerge poi come il 58,1% degli utilizzatori dell’IA ha chiesto consigli su qualcosa di serio o importante per la propria vita (il 14,3% spesso, il 43,8% qualche volta), mentre quasi due adolescenti su tre (il 63,5%) hanno trovato più soddisfacente confrontarsi con uno strumento dell’IA che con una persona reale (il 20,8% spesso, il 42,7% qualche volta).
L’uso del telefono, il cyberbullismo e i siti porno
Rispetto all’uso del cellulare, il 38% dei 15-19enni afferma di guardarlo spesso in presenza di amici o parenti, un fenomeno che prende il nome di «phubbing», e il 27% si sente nervoso quando non lo ha con sé. Più di un adolescente su otto è iperconnesso, cioè risponde agli indicatori che rilevano un profilo di uso problematico di internet (13%). Il 47,1% dice di essere stato vittima di cyberbullismo, un dato in aumento dal 2018, quando le vittime erano sensibilmente di meno: il 31,1%. Il 30% ha fatto ghosting, bloccando una persona improvvisamente senza fornire spiegazioni. Il 37% dei 15-19enni trascorre tempo sui siti porno per adulti, con differenze notevole tra maschi e femmine: 54,5 % tra i primi, 19,1% tra le seconde.
La salute mentale dei giovani italiani
Per quanto riguarda l’accettazione personale, il 60% degli adolescenti si ritiene soddisfatto o molto soddisfatto di sé, con percentuali più elevate tra i ragazzi (71%) rispetto alle ragazze (50%). I campanelli d’allarme sul benessere mentale, però, non mancano. Poco più di una ragazza su tre mostra di avere un buon equilibrio psicologico (34%), contro il 66% dei ragazzi, la più ampia differenza di genere rilevata tra tutti i Paesi europei (oltre 30 punti percentuali). Complessivamente, rivela sempre il sondaggio di Save the Children, meno della metà dei ragazzi e delle ragazze (49,6%) mostra un buon livello di benessere psicologico.
Foto copertina: Dreamstime/Antonio Guillem
