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Scontro nel governo sulle armi all’Ucraina dopo lo scandalo corruzione. Salvini: «Niente soldi ai corrotti». Crosetto frena: «Solo due casi»

14 Novembre 2025 - 19:34 Alba Romano
salvini crosetto ucraina armi corruzione
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Dopo l’annullamento del viaggio negli Usa e il blitz a Berlino per il Gruppo dei cinque, il ministro della Difesa ha risposto ai dubbi del vicepremier: «Ucraini corrotti vadano in galera, ma insieme ai russi»

Il dibattito sul dodicesimo pacchetto di armi per Kiev si è trasformato in una battaglia dai toni accesi tutta interna al governo. Alla luce dell’indagine sulla corruzione nel settore energetico, che ha fatto saltare due sedie tra i ministri del governo e che ha coinvolto l’ex alleato più stretto del presidente Volodymyr Zelensky, il leader della Lega Matteo Salvini ha ribadito la sua posizione fortemente contraria a una nuova fornitura per l’Ucraina: «Non vorrei che con quei soldi dei lavoratori, dei pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione». A rispondergli, in maniera molto secca, il ministro della Difesa Guido Crosetto: «Gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia».

I dubbi di Salvini: «Armi a Kiev per riconquistare i territori? Ingenuo»

Per la maggioranza il tema Ucraina è evidentemente un nervo scoperto, dati i dissidi interni tra le varie formazioni politiche. Non è forse un caso che il viaggio di Crosetto negli Stati Uniti sia stato annullato all’ultimo e che il ministro sia stato dirottato a Berlino per la riunione del Gruppo dei cinque con Germania, Francia, Polonia e Gran Bretagna. Ad affondare per primo è stato Salvini: «Mi sembra che stiano emergendo gli scandali legati alla corruzione che coinvolgono il governo ucraino, quindi non vorrei che con quei soldi dei lavoratori, dei pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione. La via di soluzione è quella indicata dal Santo Padre, da Trump. Dialogo, mettere intorno a un tavolo Zelensky e Putin e far tacere le armi», ha detto al termine di un sopralluogo nel porto di Napoli. «Non penso che l’invio di altre armi risolverà nulla, quello che sta accadendo nelle ultime ore, con le avanzate delle truppe russe, ci dice che è interesse di tutti, in primis dell’Ucraina, fermare la guerra. Pensare che mandare armi in Ucraina significa che l’Ucraina possa riconquistare i terreni perduti è ingenuo quanto meno».

La risposta piccata di Crosetto: «Ucraini corrotti in galera, ma insieme ai russi»

Nel rispondere da Berlino, Crosetto non ha lesinato critiche al vicepremier: «Capisco le preoccupazioni di Matteo Salvini ma io non giudico un paese per due corrotti esattamente come gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti. Esattamente quello che facciamo anche noi in Ucraina, cerchiamo di aiutare i civili che subiscono il 93% degli attacchi russi. E ci auguriamo che i delinquenti ucraini siano messi in galera, insieme ai russi possibilmente». Il ministro della Difesa ha poi aggiunto: «Abbiamo parlato con il ministro della Difesa ucraino dello scandalo, dicendo che la corruzione andava combattuta anche perché poteva essere utilizzata dalla controinformazione russa per dare una lettura sbagliata che avrebbe avuto un effetto nelle piazze occidentali. L’arresto (dei presunti responsabili, ndr) dimostra che l’Ucraina ha gli anticorpi per combatterla».

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