Ora legale tutto l’anno, il Parlamento apre il dossier: 352 mila firme e la spinta europea riaccendono il dibattito. I benefici e i risparmi

L’idea di abolire il cambio tra ora solare e ora legale torna al centro della discussione in Italia. Dopo che oltre 350 mila cittadini hanno firmato una petizione online a favore di un orario estivo stabile tutto l’anno, anche la Camera dei Deputati si prepara a esaminare la questione. L’interesse non è solo nazionale: in Spagna, il premier Pedro Sánchez ha recentemente rilanciato il tema a livello europeo, definendo il cambio d’ora «senza senso» e spingendo la Commissione Ue a riaprire la riflessione su una decisione rimasta congelata per anni.
Il via alla Camera: il 17 novembre parte l’iter ufficiale
Domani, lunedì 17 novembre, alle 14.30, la Commissione Attività produttive della Camera discuterà la richiesta di indagine conoscitiva presentata da Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale), Consumerismo No Profit e dal deputato Andrea Barabotti (Lega). All’incontro saranno consegnate le 352 mila firme raccolte attraverso la petizione online, a sostegno dell’adozione dell’ora legale permanente. Se l’indagine conoscitiva riceverà l’ok, lo studio dovrà analizzare in modo sistematico gli effetti della misura, considerando consumi energetici, impatto ambientale, salute pubblica, sicurezza e abitudini sociali. L’obiettivo indicato è presentare una proposta normativa entro il 30 giugno 2026.
Il dibattito in Europa
Il dibattito sull’ora legale permanente non è una novità. Nel 2018 una consultazione pubblica lanciata dalla Commissione Europea aveva coinvolto 4,6 milioni di cittadini, con l’84% favorevole all’abolizione del cambio d’ora. L’anno successivo, l’Europarlamento approvò una direttiva che lasciava agli Stati la libertà di scegliere l’orario da adottare in modo stabile. Tuttavia, divergenze tra Paesi, pandemia e difficoltà di coordinamento nei trasporti hanno fatto sì che la questione rimanesse in stand-by. Lo scorso ottobre, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha ottenuto che il Consiglio Ue reinserisse il tema all’ordine del giorno, una mossa simbolica ma significativa. Anche il commissario europeo all’Energia, Dan Jørgensen, ha confermato che verrà avviato un nuovo studio: «È un tema che interessa milioni di cittadini europei», ha detto, pur precisando che non è una priorità assoluta nell’agenda comunitaria.
I benefici dell’ora legale
I sostenitori dell’ora legale permanente evidenziano benefici concreti. Secondo i dati raccolti dal 2004 al 2025, il cambio d’ora ha permesso all’Italia di risparmiare circa 2,3 miliardi di euro in bollette e oltre 12 miliardi di kWh di energia. Nel solo periodo gennaio-luglio 2025, secondo Terna, il risparmio è stato di oltre 90 milioni di euro. Sul fronte ambientale, si stima una riduzione annuale delle emissioni tra le 160 mila e le 200 mila tonnellate di CO₂, pari all’assorbimento di milioni di alberi. Le proiezioni indicano inoltre che un’ora legale stabile potrebbe far risparmiare ulteriori 720 milioni di kWh all’anno, con un beneficio economico stimato intorno ai 180 milioni di euro.
Salute, sicurezza e vantaggi sociali
Non si tratta solo di numeri: secondo Sima, il ritorno all’ora solare compromette il ritmo circadiano, influenzando sonno, umore, concentrazione, frequenza cardiaca e pressione arteriosa. Studi citati dall’associazione registrano un aumento di incidenti stradali e sul lavoro nella settimana successiva al cambio d’ora autunnale. Anche la criminalità sembra risentirne: più ore di buio nelle fasce serali coincidono con un aumento dei reati predatori. Un orario estivo stabile favorirebbe inoltre attività commerciali, ristorazione e turismo, allungando le ore di luce serali e potenzialmente aumentando incassi e presenze.
