Il concorso docenti in Campania e il caos graduatorie, il Tar dà ragione ai prof esclusi: il calcolo delle riserve è stato gonfiato, cosa cambia ora

Possono tirare un sospiro di sollievo alcuni insegnanti che erano stati esclusi dai vincitori del concorso per diventare prof di italiano alle scuole medie in Campania. Diverse sentenze del Tar della Campania hanno stabilito che l’ufficio scolastico regionale aveva fatto male i calcoli nell’elaborazione della graduatoria dei vincitori del concorso, conteggiando in eccesso i posti riservati ai candidati con diritto a riserva e penalizzando chi, invece, aveva superato la prova esclusivamente per merito. Ma la buona notizia ha anche un rovescio della medaglia. Alcuni insegnanti già inseriti nella graduatoria dei vincitori rischiano ora di dover lasciare la cattedra.
Cos’è successo
Secondo le regole del concorso, solo la metà dei posti totali può essere assegnata tramite riserva. Questo significa che, nel concorso in questione (classe A022), dei 548 posti disponibili, non più di 274 potevano essere assegnati ai candidati con diritto alla riserva (la categoria prevista dalla legge 68). L’ufficio scolastico regionale, però, ha fatto un errore: ha contato come posti riservati in più anche i riservisti che avevano già superato il concorso per merito. Secondo i giudici, come si legge in più sentenze di questi giorni del Tar Campania, vanno comunque contati dentro il numero massimo della riserva, non sopra quel limite.
A causa di questo errore di conteggio, l’ufficio scolastico regionale ha considerato 319 posti riservati, cioè il 55,09% del totale, quindi oltre il tetto del 50% consentito. L’effetto concreto ha avuto un doppio risvolto. Da un lato, sono state assegnate cattedre a candidati che non avrebbero avuto diritto al posto e, dall’altro, sono stati sottratti posti a chi aveva superato il concorso esclusivamente per merito, finendo ingiustamente escluso dalla graduatoria.
Ti potrebbe interessare
- Scuola in tilt, quasi la metà degli studenti delle medie non raggiunge le competenze in italiano e matematica – I dati Istat
- Prof precaria esclusa dal concorso docenti perché le mancano due esami. Ma il Consiglio di Stato la riammette: «Non sono così necessari»
- La storia dei 193 docenti nelle Marche costretti a rifare il concorso a settembre, a scuole già iniziate, per gli errori della commissione. Cosa è successo
La testimonianza a Open di una docente esclusa
Tra i volti dei docenti rimasti esclusi dalla graduatoria errata c’è Maria (nome di fantasia, ndr), una delle prime a intuire che «qualcosa non tornava». Come racconta a Open, ha partecipato al concorso per insegnare alle scuole medie e ha ottenuto un punteggio molto alto. «Ero certa di avercela fatta», ricorda. La doccia fredda è arrivata con la pubblicazione della graduatoria: il suo nome non c’era. «Non capivo. Com’era possibile che, con un punteggio alto, risultassi esclusa? Mi sembrava un incubo. Guardando le graduatorie, però, noi esclusi ci siamo resi conto subito che i conti non tornavano», spiega.
Nell’attesa, Maria ha dovuto ripiegare su un incarico in una scuola paritaria per non restare senza lavoro. «L’ho fatto per necessità», chiosa.
All’orizzonte nuovi assunti e (forse) altrettanti licenziati
Oggi, grazie alle sentenze del Tar, per lei e per molti altri docenti che erano stati esclusi si riapre uno spiraglio. «Se rifanno la graduatoria correttamente, io dovrei essere assunta con certezza, perché sono tra i primi in coda. Spero solo che l’amministrazione rimetta ordine nei tempi previsti dai giudici e che ognuno ottenga ciò che ha realmente meritato, senza ulteriori errori. Nel frattempo, è passato un anno dal concorso che per noi insegnanti è stato un altro anno di precariato, sacrifici e, nel mio caso, impossibilità di costruirmi qualcosa di stabile. E, se non avessi avuto il supporto economico della mia famiglia, non so come avrei fatto».
Per molti docenti queste sentenze rappresentano finalmente la possibilità di ottenere il ruolo che spettava loro. Per altri, invece, potrebbe significare perdere una cattedra già assegnata. Il Tar ha annullato la graduatoria e ora spetta all’amministrazione definire come integrare chi aveva diritto e come revocare eventualmente le nomine attribuite ingiustamente, seppur senza dolo da parte dei vincitori.
