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Crosetto sull’invio di armi in Ucraina: «Avanti così, anche se è solo per guadagnare tempo»

19 Novembre 2025 - 12:37 Davide Aldrigo
guido crosetto difesa
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Il ministro della Difesa ha ammesso che finora si è solo contenuta l'offensiva russa. Ma il supporto all'Ucraina sarà confermato

Il sostegno militare all’Ucraina deve continuare, per quanto non servirà ad invertire l’andamento del conflitto. Lo ha detto ieri il ministro della Difesa Guido Crosetto nel presentare al Consiglio supremo della Difesa il dossier Il contrasto alla guerra ibrida: una strategia attiva. Nel documento il ministro torna sulla questione del supporto all’Ucraina e allarga la discussione ai potenziali rischi per l’Italia, che non sono legati a campagne militari, ma all’uso di altri strumenti, come la disinformazione e gli attacchi informatici. Per quanto riguarda Kiev, dunque, il ministro ha esortato a proseguire nell’invio di armi e nelle sanzioni imposte alla Russia, ma ha ammonito che l’Italia dovrebbe dotarsi quanto prima di un «Centro per il contrasto alla guerra ibrida» e di «un’Arma cyber civile e militare», una sorta di divisione di hacker di Stato.

Mantenere lo status quo in Ucraina

È in corso in questi giorni l’approvazione del dodicesimo pacchetto di aiuti all’Ucraina e del decreto che autorizzerà l’invio di armi a Kiev per il 2026. Sono temi su cui Crosetto non ha mostrato alcuna esitazione, ricordando che il sostegno internazionale, «unito alla determinazione del popolo ucraino», è ciò che «ha permesso finora di contenere l’invasione russa». Si parla di “contenere”, perché come ammette lo stesso Crosetto, la resistenza si è tradotta «principalmente in una capacità di “guadagnare tempo” senza riuscire verosimilmente a generare le condizioni necessarie per riconquistare i territori occupati o invertire in modo significativo l’andamento del conflitto». Questo – pur con tutti i costi in termini di vite umane che comporterà – è ancora, secondo Crosetto, il risultato più auspicabile per il prossimo futuro, perché al momento non si intravedono ancora spiragli concreti per una risoluzione del conflitto.

Le minacce di una guerra ibrida già in corso

Se sul fronte di guerra non si può fare nulla, nemmeno da alleati, è invece opportuno guardare in casa propria. Per fronteggiare quella che ha definito una «guerra ibrida», Crosetto ha richiamato la necessità di dotarsi di nuovi strumenti, forze di controllo e intercettazione in grado di prevenire le aggressioni che in varie forme già colpiscono la comunità europea. Si parla di attacchi hacker, interferenze agli aerei, ma anche propaganda disinformativa e fake news. Questi rischi aleggerebbero sul nostro Paese: «È in atto una guerra continua che ci minaccia senza sosta, giorno e notte – avverte Crosetto -. Gli obiettivi sono le nostre infrastrutture critiche, i centri decisionali, i servizi essenziali, le strutture commerciali, le nostre industrie, le catene di approvvigionamento, il patrimonio cognitivo delle nostre popolazioni e, in ultima analisi, la tenuta complessiva del Paese».

Foto copertina: ANSA/ANGELO CARCONI | Il ministro alla Difesa Guido Crosetto in aula alla Camera durante il Question Time, Roma, 12 novembre 2025.

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