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Finalmente disponibili gli otto episodi fantasma di Joey, lo spinoff di Friends che fu un clamoroso fiasco

20 Novembre 2025 - 14:47 Gabriele Fazio
In passato erano stati ipotizzati spinoff su un po' tutti i personaggi di Friends, da quello su Chandler e Monica a quello su Ross, quello su Phoebe e anche uno su Rachel, tutti rifiutati dagli attori. Era stato pensato uno spinoff su Celtra Perk, su personaggi secondari come Gunther o Janice e perfino un Friends:The Next Generation con i figli dei protagonisti

I più talebani tra i feticisti di Friends oggi esulteranno perché finalmente, dopo una lunga attesa che stava per arrivare ai vent’anni precisi, l’account YouTube ufficiale della fortunata sitcom ha reso disponibili gli ultimi otto episodi dello spinoff dedicato al personaggio di Joey, forse uno dei più clamorosi fallimenti della storia della tv.

Ma partiamo dall’inizio e, per farlo, serve tornare indietro fino al 6 maggio del 2004, data di messa in onda dell’ultima puntata di Friends. Quel giorno il mondo, mentre si asciuga le lacrime, saluta un fenomeno culturale paragonabile a pochi altri, forse a nessun’altro se prendiamo in esame tutto ciò che è avvenuto in qualsiasi tv del mondo a cavallo tra anni ’90 e 2000. Un epilogo da oltre 50 milioni di telespettatori sintonizzati. Quel successo clamoroso, quell’amore incondizionato verso il prodotto Friends, che stava portando, a serie chiusa, ad una stratosferica vendita dei dvd delle 10 stagioni, spinse la NBC alla produzione di uno spin-off sul personaggio di Joey Tribbiani. Ma le cose non andarono come previsto.

Dalle stelle alle stalle in pochissimo tempo, la storia di Joey

L’incipit della serie Joey è chiaramente legato al finale di Friends. Joey è il personaggio più incompiuto del gruppo (non a caso Matt Le Blanc è certamente l’attore meno ricercato una volta chiusa l’avventura Friends), la sua evoluzione è minima, quindi, secondo Shana Goldberg-Meehan e Scott Silveri, due scrittori di Friends che si presero in carico il progetto, pensarono che fosse quello con più strade aperte per nuove divertenti avventure. Il personaggio di Joey, una volta salutati i vecchi amici, decide di trasferirsi a Los Angeles per tentare la scalata al successo.

Come cambia il personaggio

Ecco, Joey parte da qui, una partenza che il pubblico accoglie con calore, non a caso l’esordio è salutato con un considerevole numero di persone davanti alla tv, oltre 18 milioni. Nella trama l’ex coinquilino di Chandler va a vivere con la sorella Gina (mai apparsa in Friends) e con il nipote Michael, timido ma geniale. Si percepisce immediatamente la natura diversa del prodotto, che va avanti più a gag, in perfetto stile sitcom, un mercato che in quegli anni risultava già ampiamente usurato (non a caso di lì a poco sarebbe esplosa l’epoca del prodotto seriale). I personaggi sono deboli, perfino quello di Joey, che parte con il vantaggio di essere amatissimo dal pubblico a casa, senza i cinque amici funziona pochissimo. Così la curiosità verso le sue avventure hollywoodiane, su cui la rete aveva fatto all-inn, si sgonfia molto presto.

Vengono prodotti 46 episodi, ma già alla fine della prima stagione i dati sono bassi, la media scende sotto i 10 milioni di spettatori, stabilizzandosi sui 5 milioni nella seconda stagione, quando la rete decide di sopprimere anzitempo il progetto.

Gli errori di Joey

«There were great things … and not great things», fu questo il commento rilasciato da Matt LeBlanc dopo la chiusura della sitcom. Le cose buone sono oggettivamente difficili da individuare, ma certamente diverse le cose pensate maluccio. Una fra tutte, cosa che LeBlanc, seppur con garbo, denunciò pubblicamente, fu la rivoluzione nel personaggio di Joey. I fans di Friends avevano lasciato un Joey Tribbiani sempre sull’orlo della bancarotta, attore poco preparato, ma sempre ottimista, fatalista, leggero, per questo anche particolarmente apprezzato dal gentil sesso.

In Joey invece l’attore in erba appare molto più impacciato, meno sicuro di sé, un’impostazione nuova che in realtà, a pensarci bene, segue le direttive delle commedie romantiche di quegli anni, ma stordisce il target al quale il prodotto evidentemente aveva il dovere di rivolgersi, ovvero i fans di Friends.

Gli altri spinoff di Friends mancati

Lo spinoff è chiaramente un’arma a doppio taglio, il rischio di farsi inquadrare dal pubblico per un unico, anche se amatissimo, personaggio è fortissima. Fondamentalmente è il motivo per cui molti attori, prima dell’esplosione delle serie e delle piattaforme streaming, alzavano un sopracciglio ogniqualvolta arrivava una proposta. Questo non fa eccezione per Friends, anzi, il successo della serie e quindi di quei personaggi, ha messo in allarme gli stessi protagonisti, per questo gli altri attori del cast hanno rifiutato gli altri spinoff che la NBC aveva intenzione di realizzare.

Per esempio saltò un progetto parallelo dedicato a Chandler e Monica, ma i creatori consideravano la coppia troppo “risolta” e Matthew Perry rifiutò subito sospettando che senza il resto del cast i personaggi di Friends erano monchi; dopo un po’ rifiutò anche Courtney Cox. Venne anche l’idea di sviluppare il ruolo di Phoebe, ma Lisa Kudrow aveva voglia di fare altro e il candore svampito del suo personaggio, di nuovo, senza il contraltare degli altri cinque colleghi, perdeva di intensità. Anche la trama di Ross aveva uno sviluppo, una ripartenza da zero in una nuova città come professore, ma David Schwimmer non voleva rimanere incastrato in un personaggio che, parere anche della NBC a quanto pare, senza le dinamiche romantiche con Rachel risultava troppo debole.

Il caso Aniston e le altre idee

E a proposito di Rachel, anche per lei si era ipotizzato un percorso personale, nello specifico mamma single con Emma, forse a Parigi, ma Jennifer Aniston, quella che ebbe sicuramente più successo alla chiusura dei riflettori di Friends, era già lanciata verso il grande schermo e non ne voleva sapere di tornare sul piccolo. Il successo di Friends in realtà fu talmente enorme che ogni singolo elemento della serie fu preso in esame per uno sviluppo solitario. Si pensarono spinoff addirittura sul Central Perk, l’iconica caffetteria frequentata dai ragazzi, sul personaggio di Gunther, ampiamente secondario, e perfino sull’irritante Janice.

Naturalmente qualcuno alla NBC pensò anche a un Friends: The Next Generation con protagonisti i figli Emma Geller-Green (figlia di Ross e Rachel) e i gemelli Bing (Jack e Erica), tutti adolescenti. Ma Marta Kauffman e David Crane, creatori di Friends, definirono l’idea come «la più triste del mondo». Così l’unico progetto sviluppato fu quello su Joey Tribbiani, un progetto che oggi completa il suo percorso ma che forse serve anche come monito per chiunque negli Stati Uniti decida di spremere da un personaggio più di quanto quel personaggio possa dare alla storia della tv.

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