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Il Ppe blocca la missione Ue sulle libertà in Italia. Pd e M5S: «Di cosa hanno paura?». Lupi: «La sinistra voleva screditarci all’estero»

20 Novembre 2025 - 17:03 Simone Disegni
I Popolari fanno asse con le destre e fanno saltare la «visita di monitoraggio» di rappresentanti del Parlamento europeo. I socialisti: «Inspiegabile»

Salta la missione del Parlamento europeo in Italia per verificare il rispetto dello stato di diritto – dalla libertà di stampa all’autonomia della magistratura sino alla lotta alla corruzione. A bloccare l’iniziativa della commissione Libertà civili dell’Assemblea di Strasburgo, che avrebbe dovuto svolgersi entro la fine del 2025, è stata oggi la conferenza dei capigruppo. Decisivo l’asse in quella sede tra Ppe, Ecr, Patrioti ed Esn. Quella maggioranza «alternativa» a trazione destra, insomma, già formatasi più volte negli ultimi mesi a Strasburgo e che la scorsa settimana per la prima volta ha consentito pure il via libera a un dossier legislativo vincolante, quello sulla revisione degli obblighi di reporting sulla sostenibilità per le imprese. Ad avvelenare ulteriormente il clima politico, sulla decisione presa oggi, il fatto che il Ppe abbia capovolto la propria posizione: in commissione Libertà civili il pacchetto di missioni di monitoraggio, Italia compresa, era stato approvato senza problemi anche dai Popolari, gruppo di maggioranza relativa. Oggi però è arrivato il dietrofront, con l’evidente obiettivo di non «imbarazzare» il governo italiano. L’iniziativa s’inseriva nel quadro delle «visite di monitoraggio» organizzate dal gruppo su democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali della commissione Libe del Parlamento europeo. Il gruppo è stato creato nel 2018 dopo gli omicidi di giornalisti d’inchiesta a Malta e in Slovacchia e ha il compito di svolgere analisi, audizioni e missioni nei diversi Paesi dell’Ue e proporre eventuali azioni conseguenti al Parlamento europeo.

Le accuse di Pd e M5S, la replica della maggioranza

Lo stop alla missione in Italia ha provocato la levata di scudi delle opposizioni. «La destra italiana sta fallendo i suoi obiettivi di governo, ha paura e cerca continui nemici. Oggi blocca la missione del Parlamento europeo per monitorare la situazione dello stato di diritto e della stampa in Italia. Di cosa ha paura?», chiede per il Pd Nicola Zingaretti, capodelegazione ed ex segretario del partito. Per Gaetano Pedullà, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, quanto deciso rappresenta una «vergognosa autocensura orchestrata dai gruppi politici di destra per salvare il governo Meloni». «Adesso capiamo perché Fratelli d’Italia e Lega stanno votando tutte quelle ‘marchette’ alle multinazionali proposte dal Ppe: in cambio vogliono mettere una museruola sulla progressiva contrazione in Italia dell’indipendenza della stampa, della magistratura e delle libertà civili, sociali e democratiche. Ma così facendo è l’istituzione stessa del Parlamento europeo a perdere ogni briciolo di credibilità perché dimostra inaccettabili doppi standard», conclude l’eurodeputato M5S. Dalla maggioranza a Roma si risponde riversando le accuse sule opposizioni. «È grave che qualcuno al Parlamento europeo abbia proposto una missione in Italia per verificare lo Stato di diritto, la libertà di stampa e la giustizia, peraltro a ridosso di un referendum, non che la missione sia stata bloccata. Quello di screditare l’Italia all’estero è un antico vizio della sinistra, che pur di attaccare il governo non esita a danneggiare il nostro Paese: il Partito Popolare Europeo ha fatto benissimo ad opporsi», replica Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati.

Socialisti (e Ppe stesso) «senza parole» per il voto

Partiti e polemiche italiane a parte, la vicenda lascia comunque disorientate e stupite le stesse famiglie politiche europee. Per i Socialisti Ue si tratta del risultato di un «inspiegabile cambio di rotta del gruppo del Ppe. Tutto il resto del calendario, comprese le missioni in Spagna, rimane invariato. Ma, guarda caso, quando si parla dell’Italia i Popolari hanno fatto saltare l’accordo». No comment sulla decisione da parte del presidente della commissione Libe, il popolare spagnolo Javier Zarzalejos, che in un primo momento aveva dato il via libera alla calendarizzazione della missione in Italia nell’agenda dei lavori.

In copertina: Il presidente del Ppe Manfred Weber a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni – Roma, 11 novembre 2022 (ANSA/FILIPPO ATTILI)

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