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Super Jovanotti, incantevole Lucio Corsi, che confusione Ramazzotti. Brave Levante ed Emma Nolde – Le nostre recensioni

23 Novembre 2025 - 09:02 Gabriele Fazio

Umberto Maria Giardini – Olimpo diverso

La visione musicale eterea di sua maestà Umberto Maria Giardini sarebbe da conservare in una teca dentro un museo. La sua capacità di non cedere di un passo alla pura immaginifica poesia e di realizzare un disco che parla di vita, offrendo prospettive, non limitandosi spudoratamente all’ammmmore, alla iustitia sociale, come un indipendente qualsiasi del Pigneto, ha dell’incredibile.

Così Olimpo diverso, che scandaglia gli strati più ipocriti del nostro vivere, diventa un disco di matrice essenzialmente politica. Un disco intellettuale, sicuro, pronunciando quella parola, “intellettuale”, a petto in fuori e testa alta, senza paura di andare contro un mercato che comunque, diciamocelo, se non lo imbocchi come un neonato, ti taglia fuori dal circuito comunque. Umberto Maria Giardini parla anche di questo, dallo squarcio sul muro che aprono queste splendide canzoni (tutte, ma a noi Energia, Vipera blu, Frustapopolo e Acquaforte ci hanno smontato) si può osservare con la giusta pazienza l’intero campionario di vita a nostra disposizione, con errori, tremendi errori, irreparabili errori, ma anche regalarsi momenti di aria, di pace.

Le canzoni di questo disco respirano, si gonfiano insieme all’ascoltatore e, in qualche modo, lo rendono più ricco e consapevole. Un inchino.