Anche la Russia ha la sua corruzione: 9 miliardi di rubli spariti dal ministero della Difesa. Tra gli accusati un’ex viceministra del Donetsk

Se la corruzione è una bella gatta da pelare per Volodymyr Zelensky, non è da meno neanche per Vladimir Putin. Poche settimane dopo l’esplosione del caso che ha portato alle dimissioni di due ministri del governo ucraino, il ministero della Difesa di Mosca è stato travolto da uno scandalo. Secondo il tribunale della capitale russa, una serie di alti dirigenti e politici avrebbe fatto sparire 9 miliardi di rubli destinati alla realizzazione di quattordici appalti pubblici.
Il giro di corruzione negli appalti in Russia
Tra i principali imputati nel mirino dei giudici moscoviti c’è l’ex viceministro dell’Edilizia della Repubblica popolare del Donetsk, Yulia Mervazova. Secondo l’agenzia di stampa Tass, il tribunale ha ordinato il sequestro di tutti i beni degli imputati per un valore di centinaia di milioni di rubli tra onti bancari, abitazioni e altri bei immobili di loro proprietà. Una scelta compiuta «a tutela della causa civile» nell’ambito di un procedimento «per frode di particolare gravità».
Lo scandalo in Ucraina
Le autorità ucraine hanno incriminato sette persone in relazione a un presunto schema di tangenti da 100 milioni di dollari che coinvolgeva alti funzionari del settore energetico. Gli indagati avrebbero ordito un sistema per controllare gli appalti presso le imprese statali, in particolare l’agenzia nucleare Energoatom. Una fonte vicina alla vicenda ha affermato che il sospettato descritto dalla NABU come il principale organizzatore è Timur Mindich, ex socio in affari del presidente Zelensky.
