Nordio e il caso dei bambini nel bosco: «Pronto a esercitare i poteri disciplinari sui giudici». I dubbi del ministro sulle «azioni estreme»

La vicenda dei tre bambini cresciuti nel bosco di Chieti insieme alla famiglia, e ora portati in una casa-famiglia, dove però hanno costante contatto con la madre, arriva nell’aula della Camera dei deputati. E a intervenire sul caso è il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che definisce il provvedimento «una misura estrema» che potrebbe avere «ripercussioni sul benessere psico-fisico» dei minori. Sono le parole del Guardasigilli in risposta all’interrogazione presentata dalla deputata della Lega Giorgia Latini che ha condannato la separazione della famiglia.
«Eserciterei i miei poteri che sono stati conferiti dalla legge»
«È una situazione che va considerata con grande attenzione – dice rispondendo durante il question time – bilanciando gli interessi degli uni e degli altri. È chiaro che, laddove dovessero emergere profili di rilievo disciplinare, eserciterei i poteri che mi sono stati conferiti dalla legge». Nordio puntualizza di aver «provveduto personalmente ad approfondire con urgenza tramite l’Ispettorato, chiedendo copia integrale degli atti, non ancora pervenuti» ribadendo però che «il prelievo di un minore non può mai prescindere dall’interesse del minore stesso, anche in una prospettiva futura».
«Una misura estrema»
Per il guardasigilli si tratta di «una misura estrema» alla quale «ricorrere dopo aver valutato attentamente le ripercussioni che un simile provvedimento può produrre sulle benessere psicofisico del minore. E sempre avendo come faro il superiore interesse sancito dalla Costituzione sul diritto dell’infanzia e dell’adolescenza.»
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Bombardamento mediatico contro la civiltà dei consumi
Il ministro ha manifestato anche perplessità riguardo alla «circostanza per cui, dopo anni e anni di bombardamento mediatico contro la civiltà dei consumi, contro la modernizzazione della vita, l’industrializzazione e l’eccessivo uso delle fonti di produzione elettrica o addirittura nucleare, quando una famiglia sceglie di vivere pacificamente secondo i criteri di Rousseau, a contatto con la natura, si debba poi arrivare a provvedimenti così estremi».
La proposta di legge
In risposta al ministro, il deputato della Lega Rossano Sasso ha annunciato che il gruppo parlamentare sta lavorando a una proposta di legge sulla libertà educativa. Il testo, non ancora pronto, sarà presentato nel corso di una conferenza stampa nelle prossime settimane.
