Il senso dell’informazione, entrare a Montecitorio e raccontare la politica: dalle notizie alle opinioni – La visita e il workshop
Non poteva partire che da Montecitorio l’ultima giornata di formazione del ciclo di workshop di giornalismo rivolto a persone sordocieche, organizzato da Open in collaborazione con Lega del Filo d’Oro. Il tema è il giornalismo politico e, come cronisti di palazzo, il gruppo di partecipanti si muove tra i corridoi della Camera dei Deputati, prima di cimentarsi in un laboratorio frontale con la vicedirettrice di Open, Sara Menafra.
Stefano Ciccarelli, Francesco Mercurio, Samantha Marsili, Francesca Donnarumma e Marco Ke sono stati accompagnati da un funzionario di Montecitorio in un percorso guidato reso appositamente accessibile per persone con disabilità visive e uditive.
Insieme a loro, le operatrici e il presidente della Lega del Filo d’Oro Rossano Bartoli, gli interpreti della Lingua dei Segni Italiana (LIS), la vicedirettrice Menafra e il direttore di Open Franco Bechis.
La visita a Montecitorio
Oltre ad ascoltare la spiegazione – tradotta simultaneamente in LIS – i partecipanti hanno potuto toccare i marmi, gli arazzi, il legno di diverse aree del palazzo. Dalla Sala della Regina al Corridoio dei passi perduti, più noto come Transatlantico, all’emiciclo dell’aula fino alla sala stampa, dove il gruppo ha potuto conoscere il presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Adalberto Signore. «È stata un’esperienza veramente molto bella, e mi auguro che possa essere un volano per una società per più inclusiva, più aperta a tutti», ha commentato Francesco Mercurio.
Le delegazione ha incontrato poi il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, che ha mostrato il tricolore tattile, che a lungo è stato esposto nel Transatlantico di Montecitorio.
«Il tricolore mi ha colpito molto», ha raccontato Marco Ke, «soprattutto i materiali: è composto dal verde, che simboleggia la libertà e toccandolo ricorda l’erba, dal bianco con l’articolo 12 della Costituzione in Braille, e dal rosso, che rappresenta i diritti, è morbido e dà una sensazione di calore. Questa cosa mi ha trasmesso una certa emozione».
Il presidente Bartoli, durante l’incontro, ha presentato il lavoro della Lega del Filo d’Oro, e l’impegno per far sì che la sordocecità sia realmente riconosciuta come disabilità specifica, con servizi adeguati ai reali bisogni. Un appello esplicitato anche da Francesco Mercurio: «I simboli, come il tricolore, sono fatti per unire. Noi vorremmo poter dare il nostro contributo alla comunità, alla vita dell’italia. Per fare questo abbiamo bisogno di essere messi in condizione di studiare, lavorare, partecipare alla vita del paese». Il Presidente Fontana ha promesso di farsi carico di questa richiesta. «Questa è la vostra casa, e queste tematiche riguardano tutti», ha detto.
Workshop: il giornalismo politico
Ed ecco che, dopo la visita, si è tornati tra i banchi per il workshop frontale di giornalismo politico con la vicedirettrice di Open Sara Menafra.
«Si inizia con una parte storica sul rapporto tra media e la politica, dal 1800 ad oggi. Buona parte dei giornali italiani nascono in una fase molto politicizzata: il Risorgimento. Questo ha un impatto anche nel tipo di informazione che facciamo oggi, storicamente molto schierata e raccontata per posizioni politiche e gruppi di interesse», ha spiegato Menafra.
Samantha Marsili ha denotato come la politica sia sempre nelle prime pagine dei giornali, rispetto ad altre notizie, spesso riportando opinioni diverse.
La discussione si è accesa su una tematica: il cronista politico deve riportare solo i fatti o anche le opinioni?
«Io credo che il giornalismo politico sia soprattutto notizie, informazione dei lavori parlamentari e del dibattito che si sviluppa intorno a temi sensibili. Poi ci sono le opinioni, che pure fanno parte della politica, ma sono altra cosa», ha detto Stefano Ciccarelli. Francesco Mercurio non condivide del tutto: «Non sono d’accordo sulla distinzione netta tra fatti e opinioni. Enzo Biagi diceva che già raccontare un fatto rappresenta un’opinione». Ad ogni modo, preferisce un giornalista «che dice apertamente da che parte sta, piuttosto che uno che si definisce obiettivo».
Stefano Ciccarelli ha insistito sull’importanza dei fatti: «Il lettore si deve fidare, deve sapere che il giornalista è autorevole. Per questo prima di raccontare un’opinione vanno raccontate le notizie. Sono due aspetti da tenere distinti».
In ogni caso, ha ricordato la vicedirettrice Menafra, «il giornalista deve rispettare comunque il codice deontologico»: si deve rispettare la verità sostanziale dei fatti, anche quando si sceglie di dare un “taglio”, una interpretazione, particolare. .
La lezione è poi proseguita approfondendo il lavoro vero e proprio del giornalista politico, delineando la sua giornata tipo, le fonti e gli strumenti a disposizione per scegliere gli eventi o le notizie da seguire.
Ai partecipanti è stato proposto un esercizio: immaginarsi in una redazione e decidere un argomento da approfondire, sulla base delle agende politiche o dei propri interessi.
Francesco Mercurio vorrebbe sapere a che punto è arrivata l’attuazione della legge delega sulla disabilità. A Samantha Marsili, invece, piacerebbe concentrarsi sul «dopo di noi» e l’inclusione sociale delle persone con disabilità.
Il gruppo ha lavorato su come reperire informazioni su questi due temi, verificando le ultime dichiarazioni della Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, le notizie in Gazzetta Ufficiale, le associazioni che si occupano dell’argomento. «Guardiamo anche cosa fanno i partiti politici», ha suggerito Francesca Donnarumma.
Non perdete l’appuntamento con l’ultima tappa, con la consegna degli attestati nella redazione di Open di Milano.
